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Mamma, voglio fare la blogger

Mamma, voglio fare la blogger

Mamma, voglio fare la blogger

Pensieri, riflessioni e cose a caso sul rapporto di una blogger con i propri genitori. Quesiti esistenziali del tipo: vengono prima le faccende domestiche o gli aggiornamenti del blog?

È da un po’ che non vivo più con i miei, ma già due anni prima di andarmene avevo aperto il blog.

Quando lo feci ero ancora una studentessa con molto tempo libero ma meno soldi per viaggiare.
Ora che ho i soldi per viaggiare, quando posso parto e il resto del tempo lo passo ad organizzare un’altra fuga e a scrivere del viaggio passato.

Di solito durante il week end mi ritaglio qualche oretta per andare a trovare i miei e tutte le volte, come se fosse la prima, mi chiedono: “ma quel viaggio lì che hai fatto, si insomma, l’ultimo… l’hai fatto per il blog?

Per i miei genitori è difficile separare il mio lavoro di Social Media dal mestiere-hobby, o chiamatelo-come-volete-chiamarlo, di blogger.

Mamma, voglio fare la blogger

Per loro il blogger è un’entità astratta, una figura non ben definita che gira in giro e scrive su internet dei posti in cui è stato. Perché lo faccia, non è dato saperlo.

In realtà io non ho mai detto “Mamma, voglio fare la blogger” perché è una passione che mi è scivolata addosso. Non ho mai avuto (almeno inizialmente) la volontà di esserlo e men che meno di spiegarlo ai miei anche perché forse devo capirlo ancora io.

Poi i tempi si sono fatti più social e oggi mi ritrovo mamma e papà su facebook e instagram con tutte le foto profilo che categoricamente richiamano Maya, la nostra cagnolina e, vi dirò di più, ho pure una chat con loro su whatsapp.

A volte mi prende la nostalgia del primo sms inviatomi da mia mamma dopo che avevo passato l’esame della patente: “ciao#stefy#brava#hai#visto#che#l#hai#passato#mamma”.

Ho sempre pensato che avesse messo il cancelletto perché non trovava lo spazio ma scopro oggi che era un botto avanti, aveva già inventato l’hashtag.

I miei condividono l’incondivisibile: ogni mio stato, ogni mia foto scema e leggono tutti i miei post del blog.
Sono i miei primi fan (o forse gli unici?! ;)) e sono davvero critici da far paura.
Conoscono ogni mio spostamento e si, probabilmente conoscono anche te che mi stai leggendo :)

Poi però quando mia mamma mi chiama la sera e mi chiede se ho fatto quella tal cosa in casa io le rispondo “No, stasera ho dovuto lavorare sul blog” lei si indispettisce perché non capisce come questo possa venire prima delle faccende di casa. Roba da donne (senza un blog) insomma. Se solo sapesse che faccio a turno con mio marito a fare i mestieri mi disconoscerebbe.

Per non parlare di mia nonna che l’altro giorno era seduta sul divano e mentre guardavo rapita un documentario sul Costa Rica mi ha guardata tutta preoccupata esclamando “Mica puoi andare in mezzo a quella foresta lì, è pieno di animali, non si può”.
E io, che se l’avessero detto i miei avrei preso il primo biglietto aereo per contraddirli, in quel caso no, ho gettato la spugna perché alla nonna proprio no, non si può di certo andare contro.

La questione spinosa delle faccende domestiche

La questione spinosa delle faccende domestiche

La cosa sociologicamente interessante è che anche se i miei genitori fanno fatica ad assecondare la mia strana mania (quella dello scrivere articoli e lasciarli vagare nell’etere, oppure partire ogni due per tre per viaggi dalle destinazioni impensabili), poi quando parlano con l’amica zabetta le sbattono in faccia con un certo orgoglio frasi del tipo “mia figlia c’ha un blog, eh”, e questa poverina forse neanche sa di cosa stiano parlando.

Allo stesso tempo però insistono a stimolare la mia indole da donna di casa (che per quanto ne so se ne è andata molto tempo fa, quando da piccola giocavo a pentolini e mi facevo mettere in piedi su una sedia per arrivare al lavello e lavare i piatti).

In fondo non posso farci niente, se non si fosse capito: Mamma, voglio fare la blogger.

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Scritto da Stefania Pozzi

Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it

Ci sono 22 commenti

  • federica scrive:

    Io faccio prima le faccende di casa, e poi la blogger 😉 un caro saluto Stefania :)

  • Giorgio scrive:

    Stefania!
    come non comprenderti?! ..più d’ogni altro particolare, migliaia sono le curiosità che spronano i nostri genitori, nonché risorsa per eventuali studi antropologici.. brutta storia la nostra (a dirsi ironicamente).
    Quasi come in un sogno eretico, vivo in famiglia una delle più similari esperienze alla tua.
    Come loro hanno immortalato a sé i nostri primi passi, i nostri primi amici di giochi ed ulteriori raggiungimenti di titoli e titoletti di studio, oggi, ci divertiamo con i loro primi passi nei social, i loro primi contatti, i primi like e ancor più ai loro primi “follow” nei nostri confronti. Anche quelli “inconsapevoli” gesti d’amore.
    La vera essenza è come ruoli così apparentemente diversi riescano quasi ironicamente a tenere in equilibrio intere esistenze. Credo che di generazione in generazione questa sia una delle poche ma eterne costanti: guardare le cose presenti.. in vista di cose assenti. Anche in questo virtual parlare siamo abili amanti della vita.
    Come l’affetto si trasforma in fiducia nel credere “l’incompreso e l’incomprensibile” lavoro per il proprio caro: fratello, nipote, figlio..

    • Stefania Pozzi scrive:

      Grazie Giorgio per questo tuo profondo commento! Soprattutto quando dici “La vera essenza è come ruoli così apparentemente diversi riescano quasi ironicamente a tenere in equilibrio intere esistenze”… niente di più vero. Ah, il post è ironico ovviamente! :)

  • Ciao Stefania! mi sono fatta un sacco di risate con questo articolo… Io sono arrivata da poco in questo mondo e ho ancora tanto da imparare, ma vedo anche io ormai che non appena ho 2minuti liberi li uso per lavorare sul blog :)
    Mia mamma sa che ho il blog ma non usando il pc non ha ancora praticamente letto nulla.. Infatti siamo già d’accordo che prima di Natale le farò un piccolo corso accelerato perchè vuole leggere i miei post <3 la mamma è sempre la mamma <3

    • Stefania Pozzi scrive:

      Potremmo organizzare un corso per mamme che vogliono imparare a leggere i post dei loro figli blogger! aahahahahah, sarebbe l’inizio della fine! 😀
      Se ogni minuto che hai lo spendi per il blog… sei sulla buona strada! Io faccio il tifo per te :)

  • Francesco scrive:

    Ahahaha Stefy grandissimo post! Ecco i miei commenti
    1. Non sono una donna, ma faccio i lavori di casa anch’io dopo il blog ovviamente
    2. Tua mamma è un mito, mio babbo ai tempi aveva solo messo il punto tra una parola e l’altra
    3. Mi ci ritrovo un sacco in tutto quello che dici
    4. Fa ridere!

    Brava!!!!!

    • Stefania Pozzi scrive:

      Grazie Fra, dopo averti praticamente “obbligato” a lasciare commento posso solo dire:
      1. Se ti impegni puoi arrivare a capire l’essere profondo delle donne, sei già un cuore :)
      2. si, davvero avanti
      3. vedi, già hai fatto un passo verso l’universo femminile :)
      4. faccio ridere, lo so! ahahahaha

  • valerio scrive:

    “faccio a turno con mio marito” non mi torna…

  • Ilaria scrive:

    Ciao Stefania! Troppo carino questo articolo :-) Pensa che mia mamma i primi tempi lo chiamava ‘blob’.. ahhaha! Eh ai nonni non è facile spiegarlo.. ma loro non si possono contraddire mica!

  • Manuela scrive:

    Ciao Stefy,
    Che bello questo post! Ahah mi fai pensare anche al rapporto tra me e i miei genitori.
    Mia madre legge tutto, ma è una di quelle follower(S) silenziose che non commentano mai, non adulano mai, non fanno mai complimenti. MAI.
    È bello ritrovarmi nelle tue parole :)

    P.s. tua madre è avantissimo con tutti quegli hashtag! 😀

    • Stefania Pozzi scrive:

      Ciao Manu, invece a me ha stupito mio padre: in casa mai fatto un complimento e adesso non solo mi legge ma sembra che proprio gli piaccia il mio modo di scrivere. Che uno potrebbe dire “cuore di papà”, in realtà NO perché ci siamo sempre scannati :)

  • Martina scrive:

    Ciao stefy, i miei genitori sono anziani e il blog non sanno neanche che cosa sia. Ogni tanto questo mi dispiace perchè vorrei che leggessero le cose che scrivo, ma che ci vuoi fare :) non sanno a momenti neanche usare il cellulare non hanno mai neanche imparato a leggere e scrivere gli sms. Però sono teneri perchè mi chiedono spesso se glielo faccio vedere e li vedo che sono interessati e vorrebbero capire come funziona questo internet :) non so se sarò mai genitore, ma se mi capitasse spero che i miei figli scrivano un blog, credo che sia una cosa bellissima soprattutto per le persone fantastiche che si incontrano :) Ciao!

    • Stefania Pozzi scrive:

      Marty il tuo commento mi ha quasi fatto scendere la lacrimuccia. Io penso che per i miei sia anche un modo per seguire i miei spostamenti, capire come la penso. Molte volte mia mamma la sera mi telefona e mi chiede delle cose che io non ricordo di averle detto: ovviamente le ha sbirciate dal blog o dai social. Sanno molto più ora di me che sono fuori casa e scrivo questo blog, rispetto a quando stavo con loro e mi chiudevo in camera a farmi i fattacci miei :)

  • Paola scrive:

    Come iniziare la giornata sorridendo! :)
    Ora hai capito perché ho la mamma blogger? Se vivi le cose, le capisci meglio!
    Bacio Stefy!

  • Marika scrive:

    Ciao Stefania!
    Complimenti per questo post bellissimo :) pensa che mia mamma ha imparato ad usare il pc SOLO per leggere il blog (e farlo leggere a tutte le colleghe). I genitori sono così: strani! ma se penso che spesso sono proprio i più giovani a non capire quanto lavoro si nasconde dietro un blog, non mi meraviglio più di mia madre :)

    • Stefania Pozzi scrive:

      Ciao Marika, grazie! Che ridere ma soprattutto che tenerezza! In fondo hai ragione, io ho scritto questo post con molta leggerezza e con affetto però se pensiamo a quanti davvero non capiscono (e ovviamente non ci sostengono), non possiamo che essere fieri dei nostri “vecchi”!

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