Oggi non voglio raccontarvi di quello che ho fatto in questi due giorni; per parlarvi della Crociera sulla Baia di Halong c’è tempo.
Vorrei invece spendere un post per un pensiero che mi è nato dentro nelle ultime ore.
Sono in Vietnam da 5 giorni, ho cambiato 5 ostelli, mangiato in ristoranti di ogni genere, incontrato gente vietnamita e stranieri di ogni parte del mondo. Tutto questo sempre con il sorriso sulle labbra e con l’emozione della prima volta che solitamente contraddistingue i miei viaggi.
Sono in vacanza.
Questo vuol dire che sono predisposta al bello e l’entusiasmo è alle stelle. Non solo è semplice e divertente vivere le novità, anche ciò che solitamente non sarebbe di mio gradimento è un pelino più accettabile.
Dopo la prima serata immersa nel traffico e nella straordinaria confusione di Hanoi sono tornata in stanza con l’umore alle stelle e in un impeto di stravaganza, probabilmente dovuto alla gioia di trovarmi in oriente – ok ok mettiamoci anche le due Bia Hoi bevute ai bordi di una stradina stupendamente trafficata – mi sono rivolta a Valerio esclamando “io qui ci farei un periodo, proverei a viverci, insomma“.
E poi niente, nei suoi occhi ho visto il terrore.
Capita invece, dopo un po’ che viaggi, di avere dei giorni no. Nel mio caso è successo che l’occidente, con tutti i suoi cazzi e mazzi, tornasse a farmi visita ma senza bussare e che lo facesse spegnendomi l’entusiasmo iniziale.
Allora ho cominciato a vedere anche i lati impegnativi di una città che mi aveva affascinato fin da subito.
I motorini mi sfioravano quando cercavo di passare da un lato all’altro della strada, strombazzando come se non ci fosse un domani e rischiando di investirmi. I venditori ai quali solo qualche ora prima sorridevo, risultavano ora invadenti, i viali erano troppo affollati e l’odore del cibo che avevo tanto amato mi nauseava.
Ma perché dico questo mentre sono a cavallo di un viaggio bellissimo in un paese che mi sta offrendo molto?
Quello che cerco di dire è che, almeno nel mio caso, quando viaggio provo a lasciare a casa la quotidianità che spesso rende poco colorata la mia vita.
È per questo che vi racconto cose così splendide dei posti che vedo, perché sono aperta mentalmente a ricevere le novità che nuove destinazioni possono offrirmi e voglio trasmettervele.
Non è tutto splendido, no assolutamente, non è tutto perfetto ovunque nel mondo piuttosto che a casa. Siete voi stessi che dovete trovare le meraviglie nei vostri viaggi e poi, se vi va, raccontarle confidando che chi vi legge abbia l’oggettività giusta che gli permetta si di sognare, ma farlo consapevole del fatto che ogni viaggio è come un’impronta: unico e insostituibile.
È vero che la Torre Eiffel vi farà commuovere, che sul Machu Picchu vi sentirete come in cima al mondo, che fra le millemila persone che affollano Saigon vi sentirete come puntini che formano un tutt’uno con la variegata popolazione di questo paese.
Ma è soprattutto la soggettività che è importante, la voglia di vivere un luogo come nessuno sarà in grado di viverlo, restando in una specie di limbo, sentirsi accolti ma non a casa. Sospesi.
È questo che voglio raccontarvi, voglio usare tutto il mio entusiasmo e dirvi di cose assurdamente belle che poi magari voi smonterete, ma lo farete soprattutto tenendo conto del vostro stato d’animo.
Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it
Stefania, nata a Milano, città con la quale ho un rapporto di amore/odio.Ora vivo in Olanda con la mia famiglia!
Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Manager, Web writer e Travel Blogger.
Il mio blog nasce dalla paura di viaggiare, ve l'ho mai detto?! Ecco cosa posso fare per te
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Ci sono 10 commenti
Viaggiare é ciò che mi ha aperto la mente e mi ha fatto capire che anche il diverso é bello, bisogna guardarlo con occhi diversi da ciò a cui siamo abituati.
Fino ad ora mi é piaciuto praticamente tutto di quello che ho visto, mi lascio totalmente rapire dal posto in cui sono: voglio sentirmi parte di quell’angolo di mondo che sto visitando.
“Siete voi stessi che dovete trovare le meraviglie nei vostri viaggi ” concordo pienamente…e quando lo fai ti senti felicissimo!!
Come non condividere queste parole?
La penso esattamente come te! Credo sia questa la parte migliore dei viaggi: ti fanno tornare gli occhi di un bambino. La parte che dobbiamo tenerci più stretta…
Grazie Lucia, si assolutamente una delle parti più preziose di un viaggio!
Ti capiamo perfettamente e non possiamo che annuire a quello che dici. Il Vietnam regala sicuramente dei paesaggi splendidi ma fa anche pensare…
ciao!
Giustissimo, un paese che fa riflettere e che sicuramente lascia il segno. Che fino a pochi anni fa identificavo solo con la parola “guerra”…mi ha fatto bene venirci.
Già! E non sai quanti amici ci hanno detto “Ma dove andate? In Vietnam?!? A fare che ???” (e ci siamo stati nel 2012). Purtroppo è associata ancora alla parola guerra ma è talmente avanti che non ci credi nemmeno!! I vietnamiti hanno fatto tesoro di quello che hanno vissuto. Ci ricordiamo ancora il nostro motto: No usa, no Europa: Vietnam!!Lo abbiamo anche scritto sul nostro blog 😀 !
Fantastico Vietnam, non smetteremo mai di dirlo.
Bel post! Anche io a volte mi faccio sorprendere e “schiacciare” un po’ dalla routine quotidiana e da ciò che in viaggio mi viene a mancare a volte. Sono una gran brontolona, soprattutto il primo giorno in cui arrivo in un posto nuovo, o lo amo o lo odio. Poi pian piano mi sciolgo, comincio ad assaporare suoni, odori e ad immergermi nella nuova quotidianità. Tieni presente che in Oriente non ci sono ancora stata, quindi riesco a vedere lati negativi anche non troppo lontano da casa. Il mio rimedio è una sana colazione dopo la prima notte, e via con nuovi occhi e cuore aperto a tutto. Buon viaggio!! Ti seguo con piacere. Monica
Ciao Monica,
allora in Oriente devi davvero venirci… Ti sorprenderà! La colazione qui in Vietnam puoi farla con il pho, ovvero noodle, carne e verdura in brodo
Che magnifico post.
Tempo fa mi è stato detto ” ma è possibile che ti piacciono tutti i posti che visiti?”
Sembra assurdo, lo so, ma chi viaggia a cuore aperto può amare ogni singolo angolo del mondo. Non alla stessa maniera, certo, ma è il viaggio stesso che ci porta a lasciarci conquistare e ad accettare quello che a casa sicuramente sarebbe inammissibile!
Approvo queste parole, potrei indossare anche io
Y abbraccio Stefy w Buon #VietnAMO :*
Lo so Manu, è difficile da piegare. Poi io sono talmente emotiva che prima amo, poi odio tutto e poi ancora amo sono sicura che questo è uno di quei viaggi che si sedimenta lì in un angolino in silenzio e ogni tanto dà una fitta di malinconia!
La tua opinione contribuisce alla ricchezza del mio blog!
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