Liguria
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Sanremo. Fiori, Casinò e..niente parcheggio

A Sanremo, devo dirlo, ci sono sempre passata senza fermarmi.
Poi ho avuto la fortuna di vincere un concorso indetto da Alpitour (ovviamente relativo ad un racconto di viaggio) che metteva in palio un Week End di Passione e mi sono detta “perchè non provare”?
La meta non è eccessivamente lontana e, per un fine settimana, mi è sembrato l’ ideale fra le tante proposte che erano meno a portata di mano.
Per prima cosa devo dire che parcheggiare in questa città è abbastanza complicato. Per chi viene da metropoli come Milano, avere problemi di questo tipo è l’abitudine, forse proprio per questo avrei evitato volentieri.

Ma non importa, prendiamola con filosofia.

Per quello che ho potuto vedere, le spiagge sono strette e molto affollate. Probabilmente questa considerazione è dovuta anche al fatto che noi abbiamo girato la zona in cui abbiamo trovato parcheggio e non potendoci spingere troppo lontano abbiamo optato per un breve momento tintarella, su degli scogli levigati (unico punto in cui si riusciva a trovare uno spazio disponibile).
Siamo rimasti a Sanremo per due notti, di cui una passata in un B&B molto alla buona che ho scelto principalmente per nome e prezzo: La casa dello scrittore, che ho recensito tanto tempo fa QUI.
La seconda notte, quella offerta da Alpitour, ci siamo spostati al Nyala Hotel (che recensirò QUI).
A mio parere, Sanremo è una città molto più vivibile di sera che di giorno. Però potrei sbagliarmi, perchè la mia impressione deriva da appena due giorni lampo, di cui uno passato principalmente all’interno della struttura, nell’area piscina. Io solitamente preferisco nettamente il mare alla piscina, ma avendo avuto il problema del posteggio introvabile e a pagamento, ovunque lungo la costa, la domenica abbiamo optato per il riposo assoluto fra gli agi offerti dall’Hotel.
Per pranzare bisogna fare una bella scarpinata per trovare negozietti che vendano focacce. Mi sono giustamente impuntata sul fatto che, una volta in Liguria, avrei scelto focacce al posto dei soliti panini. A quanto pare a Sanremo non la pensano così. I bar si trovano facilmente ma ho come l’impressione che, almeno nella zona in cui ho bazzicato, che poi è quella che dal lungo mare porta verso il centro, le focaccerie scarseggino. Sotto consiglio di un negoziante siamo finiti in una di quelle che in cambio di un pezzettino minuscolo di focaccia, ti aprono un mutuo.
La sera abbiamo fatto un bel giretto senza dare una particolare logica al nostro percorso e in questo caso siamo riusciti a trovare un ristorantino all’aperto (di cui non ricordo il nome) che ci ha fatto due piatti di pasta alle vongole soddisfacenti.
Un salto a vedere l’Ariston è d’obbligo, per poi finire a fare una puntatina (senza esagerare) al Casinò.
Compreso nell’offerta Alpitour, c’era anche una visita alla Villa Nobel – che comunque, grazie tante Alpitour, ma volevo precisare che è ad ingresso gratuito. L’edificio è ben tenuto e la vita di Alfred Nobel è ben rappresentata nelle immagini e le sue imprese sono raffigurate in modo interessante. Bellissimo il giardino alle spalle della villa.
Non so se consigliare Sanremo, la città tanto rinomata – forse troppo – per i suoi fiori. Sicuramente io ne ho visto solo una piccola, piccolissima parte ma devo dire che se dovessi avere possibilità di scelta, sicuramente non ci tornerei.

Tenda fatta di micce
Ingresso Villa Nobel

giardino di Villa Nobel
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Scritto da Stefania Pozzi

Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it

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