Una lieve pioggerellina scende senza sosta sulle strade della old town di Edimburgo rendendole lucide come specchi. Il contrasto fra l’oscurità della sera e la luce fioca dei lampioni regalano a Royal Mile quel tocco gotico che fa tanto set di un film in stile jack lo squartatore. Con una buona immaginazione, ci si ritrova come nel Medioevo, a camminare a grandi falcate per raggiungere la piazza del Patibolo. La gente urla eccitata aspettando che quella giovane dai capelli rosso fuoco, accusata di stregoneria venga giustiziata. Un topo scappa nei vicoli oscuri orientandosi grazie all’olezzo dei rifiuti gettati dalle finestre degli edifici. Non è difficile immaginarsi le pratiche infernali che venivano inflitte nei sotterranei della città. A quei tempi i cadaveri svolgevano un ruolo prezioso in campo di medicina e anatomia ma spesso non era facile procurarsi corpi, con il risultato che le pratiche di ricerca che andavano per la maggiore erano illegali. Il metodo più semplice risultava quello di recarsi nei sotterranei di Edimburgo, individuare il malcapitato, molto spesso un ubriaco o una prostituta, soffocarlo e prelevarlo per poterlo consegnare alla scuola d’anatomia in cambio di una lauta somma di denaro.
Molta gente fu uccisa tra queste mura che inizialmente fungevano da fulcro commerciale, ma con il tempo diventarono simbolo della malavita della città e infine, oggi risultano inghiottite dall’oscurità. Scendendo negli inferi terreni di Edimburgo ci viene raccontata la storia delle presenze che, a crederci o no, animerebbero le stanze di questa antica parte di città sepolta. La luce pallida di una candela danza al ritmo degli spifferi d’aria o grazie a chissà quale forza, mentre la guida parla e snocciola l’elenco delle entità che molti testimoni hanno riferito di aver visto. C’è il fantasma di un calzolaio che lavora seduto in un angolino picchiando i suoi strumenti. Si racconta di un bambino che usa strattonare i cappotti e prendere la mano alla gente. Poi c’è una donna tutta vestita di nero che vaga sussurrando nelle orecchie degli intrusi fino a farli scappare.
Poi, in una delle ultime stanze che visitiamo, la guida ci parla di Mr Boots, che si dice sia una delle presenze più malvagie dei sotterranei. Così nominato a causa del rumore che fanno i suoi scarponi quando cammina, Mr Boots si è macchiato di un crimine quando ancora era in vita, ha ucciso una prostituta proprio nei sotterranei, dove poi fu ritrovata. Si dice che questo vaghi per le stanze e che scacci chiunque osi avvicinarsi al luogo dov’è stato ritrovato il cadavere della ragazza.
Io non so se questa parte di storia è leggenda o realtà, se questi angoli sinistri nascondono verità che noi umani non possiamo neanche immaginare. Quello che so è che proprio l’uomo commise nei sotterranei di Edimburgo crimini efferati e mise in atto pratiche diaboliche, e questo mi basta per percepire chiaramente tutta l’energia negativa sprigionata da queste mura.
Una cosa è certa: una volta che sarete scesi nelle viscere della città, Edimburgo non potrà più essere la stessa.
Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it
Stefania, nata a Milano, città con la quale ho un rapporto di amore/odio.Ora vivo in Olanda con la mia famiglia!
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Il mio blog nasce dalla paura di viaggiare, ve l'ho mai detto?! Ecco cosa posso fare per te
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Ci sono 2 commenti
hai raccontato di una Edimburgo estremamente affascinante, anche se è un paurosa, lo ammetto
Grazie Manu, pensa com’è esserci davvero!!!
La tua opinione contribuisce alla ricchezza del mio blog!
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