#EppureMilano
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Una serata al Mercato Metropolitano a Milano

“Al giorno d’oggi soffriamo di un’idolatria quasi universale per il gigantismo.
Perciò è necessario insistere sulle virtù della piccola dimensione, almeno dovunque essa sia applicabile.”
Ernst Friedrich Schumacher, economista, filosofo e scrittore tedesco (1911 – 1977).

Navigli_Mercato-metropolitano

Nonostante i Navigli siano un’attrazione per chi viene da fuori Milano, chi invece abita nelle vicinanze talvolta li evita.
Il traffico, i pochi parcheggi, le infinite persone possono trasformare un momento di relax in un concentrato di stress esagerato.
Il risultato è che probabilmente vedete più voi i Navigli quella volta in cui venite a Milano che io in un anno.

Il Mercato metropolitano è situato in Porta Genova, proprio ai lati del Naviglio Grande, ed è un evento del calendario di ExpoinCittà che si protrarrà appunto per tutta la durata dell’Expo.
Proprio a causa della novità, molta gente, sia italiani da tutta Italia che stranieri da tutto il mondo, gironzola per la zona con il risultato che ciò che prima era affollato ora diventa claustrofobico.

Ma andiamo per ordine, essendo stata da poco al mercato metropolitano vi regalo qualche tips che forse vi permetterà di farvi un’idea del posto e decidere se fa per voi oppure no.

L'ingresso del Mercato Metropolitano

L’ingresso del Mercato Metropolitano

L’antidoto per il parcheggio: vagonate di Xanax

Trovare un parcheggio è un miraggio.
Frenate l’emozione nel caso in cui abbiate visto un buco e tentate di appropriarvene, molto probabilmente:
1) è un passo carrabile.
2) c’è parcheggiata una Smart o un motorino che ancora non vedete (in questo caso resistete all’istinto di tirare fuori qualsiasi oggetto contundente per darglielo contro).
3) si tratta delle cazzutissime linee gialle, ovvero per residenti… Anche se io sono portata a pensare che i residenti siano una leggenda.
4) incontrate lo stronzo di turno che tiene il parcheggio per un altro stronzo che probabilmente è ancora dall’altra parte di Milano (per le raccomandazioni su cosa fare vedere al numero due).
Mettetevi il cuore in pace, a meno che non siate i soliti culattoni guastafeste, il parcheggio non lo troverete, portatevi lo xanax con voi.
Ah,i culattoni guastafeste avvisati: se Milano dà, poi chiede. Quindi nel caso in cui abbiate trovato subito parcheggio aspettatevi come minimo di non trovare la macchina al ritorno.

Atmosfera radical chic

L’idea del mercato all’aperto con l’attenzione a prodotti a chilometro zero, bio, non geneticamente modificati e bla bla bla, ci sta. Sarà pure dannatamente di moda e ovviamente in tema con l’Expo ma il risultato è scenografico: tutt’intorno all’area costruita a ridosso di Porta Genova, si trovano cassette colorate o in legno contenenti piccoli orti improvvisati con tutte le descrizioni del caso sulla coltivazione.

L'atmosfera del Mercato Metropolitano

L’atmosfera del Mercato Metropolitano

15.000 metri quadrati utilizzati in modo sapiente, con angoli dedicati a specialità culinarie delle varie zone del Bel Paese.
La sera al calare del sole le lucine si accendono donando un’atmosfera di festa senza troppe pretese ma anche ricercata nei dettagli.

Posto a sedere

Incredibilmente si trova!!! Oltre ai soliti tavolini e tavoloni da Oktoberfest, in ogni parte del mercato sono stati posizionati dei sacchettoni bianchi (tipo quelli enormi con dentro farina, o grano), a volte distribuiti in cerchio per favorire la convivialità.
Un consiglio: evitate di venire al mercato con minigonna e tacchi, oltre che molto scomode sareste decisamente fuori luogo.
E non ditemi che non vi avevo avvisato!

Al Mercato Metropolitano si trovano posti a sedere!

Al Mercato Metropolitano si trovano posti a sedere!

I vampiri in città

Di Edward Cullen nemmeno l’ombra… Mettetevi il cuore in pace.
Sto parlando delle sue lontane cugine infime, le zanzare.
Sappiate che le zanzare di Milano sono temibilmente resistenti. Non puntate quindi sugli zampironi e neanche sugli anti-zanzare al geranio o robette innocue: ci vuole puro veleno per batterle e comunque qualcuna di loro l’avrà vinta su di voi.

Street food non fa rima con economico

Ogni volta che viaggio mi piace provare lo street food locale perché permette di avvicinarsi alla cultura di un luogo, di osservare la vita reale in tutte le sue sfaccettature magari rimanendo seduti agli angoli di strada. E poi diciamolo, con lo street food si risparmia parecchio confronto ai ristoranti.
Qui al mercato metropolitano lo chiamano street food ma di street food c’è ben poco.

Tartare di Manzo al mercato metropolitano

Tartare di Manzo al mercato metropolitano

I costi sono volutamente esagerati perché ormai mangiare seduti per terra o su una cassetta della frutta con piatti e posate biodegradabili, con portate ricercate, nella city dell’Expo fa figo.
Se vi dimenticate i prezzi da strada resta comunque un’esperienza carina da fare se vi trovate a Milano.
A mio parere sempre meglio che rinchiudersi in un ristorante.

Fila, fila e ancora fila

Anche per prendere un pane e panelle farete la fila, arrendetevi. Poi vabbè, se fate come me che volete spingervi a prendere un pezzo di pizza fatto con il lievito madre, allora ve la cercate: quaranta minuti di attesa che solo un paio di birre non fermentate possono tamponare.
Sembra che Milano si sia concentrata proprio qui nel giorno in cui voi avete deciso di venire al mercato; in realtà non è così, chi verrà domani penserà la stessa identica cosa che state pensando voi.

Qui la vita è per tutti

sera-mercato-metropolitano-milanoLa cosa bella è che il target del mercato metropolitano è molto ampio. Qui vedrete giovani comitive di amici, famiglie con passeggini (che stranamente non pestano i piedi), cani al guinzaglio (gli animali sono benvenuti, i padroni maleducati no), gente fighetta con i risvoltini o in tenuta da jogging.

Se vi sentite sociologi mancati e vi va di osservare un concentrato della gente che vive a Milano, venite al mercato metropolitano!

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Scritto da Stefania Pozzi

Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it

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