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Viaggio a 20 anni vs Viaggio a 30 anni

Viaggiare dopo aver superato i 30 anni

Viaggiare dopo aver superato i 30 anni

Stamattina mi sono svegliata, mi sono stiracchiata nel mio lettone e tra uno scrick e uno scrack sono riuscita a raggiungere il bagno in perfetto stile mummia millenaria.

Ho pensato che gli anni passano e che quelle poche volte in cui ascolto il mio corpo, questo mi fa spietatamente notare i cambiamenti ai quali inevitabilmente sto andando incontro.

Me ne accorgo soprattutto dalla mia energia, che vi giuro è quasi sempre al massimo ma che da qualche anno a questa parte si spegne alla velocità di uno smartphone dopo averci smanettato un po’ su.

Allora, non chiedetemi perché, mi è venuto da pensare ai miei viaggi da ventenne e ho avuto l’insana idea di paragonarli a quelli da trentenne per capire cos’è cambiato.

Una premessa dovuta, prima che qualche genio del male puntualizzi, il confronto 20/30 è simbolico, io i trenta li ho già superati, ma ho trovato una scelta brillante quella dell’arrotondare, non vi pare?! 😀

Ecco la lista diabolica, neanche fosse un’intervista doppia delle iene, il confronto della me trentenne vs la me ventenne:

20 vs 30

20 vs 30

LA SCELTA DELLA DESTINAZIONE

20 anni – Programmavo le vacanze all’ultimo, nei periodi di alta stagione scegliendo fra destinazioni del divertimento, puntando allo scrocco.
30 anni – Le vacanze come le intendevo prima non esistono più, esistono invece i viaggi organizzati mesi prima, tappa dopo tappa, in periodi di bassa stagione e puntando al risparmio.

LA VALIGIA

20 anni – Una valigia colma di vestitini, tacchi e trucchi, praticamente l’armadio in valigia e l’incertezza che regna sovrana “mi basteranno per tutta l’estate“?
30 anni – Quattro stracci buttati nello zaino all’ultimo, che scoprirò al ritorno non avere usato neanche tutti “ah, avevo anche questo, mannaggia“, un kit di medicine che potrei fare invidia ad una farmacia perché “non si sa mai di cosa potrei aver bisogno” e “sicuro che il cagotto me lo prendo anche dall’acqua in bottiglia

L'incubo valigia

L’incubo valigia

PERNOTTAMENTO

20 anni – Dormivo praticamente dappertutto per svegliarmi la mattina fresca come una rosa.
30 anni – Dormo praticamente dappertutto per svegliarmi la mattina con la sensazione di aver dormito con un lottatore di sumo seduto sulla schiena.

LA GIORNATA TIPO

20 anni – Le mie giornate tipo iniziavano all’ora di pranzo: mare, sole, mare, aperitivo, cena, serata in discoteca e brioches all’alba sui lettini della spiaggia.
30 anni – La giornata tipo non esiste, la cosa certa è che ci si alza abbastanza presto per godersi la luce, si cammina tanto, si fa una colazione abbondante per guadagnare sul tempo del pranzo, si resta in giro fino a sera senza preoccuparsi di cambiarsi per la cena, un localino ai bordi della strada è meglio.

FARE CONOSCENZA

20 anni – Anche qui, non sto a spiegarvi nei dettagli il tipo di conoscenze che noi ragazzine andavamo cercando. Le frasi più in uso: fico sto posto, un mojito grazie, sono di Milano e tu? È la prima volta che vieni qui?
30 anni – Parlo con tutti, lingua permettendo. Le frasi più in uso: dov’è la farmacia? Si può mangiare/bere questo?

CIBO IN VACANZA

20 anni – Saltavo colazione perché la sveglia era verso l’una, mangiavo quando capitava, soprattutto in spiaggia. Frutta per pranzo per restare leggeri e la sera un bell’hamburger con patatine.
30 anni – La sveglia suona non dopo le otto per non perdere la colazione (sempre che questa sia compresa), si pranza in giro senza perdere tempo e assaporando i piatti locali, si cena in giro assaporando i piatti locali. La cena è un elemento essenziale per conoscere la cultura dei popoli, a volte lo si fa in strada o in localini tradizionali. Un bel bicchiere di vino o birra fanno parte del rituale.

Come mangiare in vacanza

Come mangiare in vacanza

ABBRONZATURA IN VACANZA

20 anni – Sole dell’una con poca protezione o addirittura senza. Ore e ore passate in spiaggia. La sera febbricitante e di colore del gambero rosso endemico delle Galapagos e, pochi giorni dopo, spelacchiata. In proporzione, su un viaggio di una settimana, una settimana la passavo in spiaggia.
30 anni – Protezione da 30 a totale, 5 minuti al sole e poi la noia mortale. In proporzione, su un viaggio di
una settimana, un giorno è in spiaggia.

Vacanza e abbronzatura

Vacanza e abbronzatura

LA VOGLIA DI VIAGGIARE

20 anni – Devo essere sincera, viaggiare non è stata sempre la mia priorità, a venti anni non avevo la foga di vedere, di spostarmi e conoscere posti e culture. La vacanza era relax, divertimento, stacco dalla quotidianità e conoscenza di nuove persone.
30 anni – Io e la mia (bellissima) ossessione. Avere la possibilità di viaggiare è una fortuna, soprattutto perché ho qualcuno affianco che condivide in pieno questa mia passione. Assieme sogniamo, progettiamo, partiamo, viviamo e torniamo.

Ci sono stati periodi della mia vita in cui ho evitato di viaggiare a causa di svariati motivi più o meno seri: lo studio, il lavoro, i pochi soldi da parte, gli amori.
Ora che non è più così, non rinuncerei mai a questa vita.

Anche voi avete cambiato la vostra tipologia di vacanza con il passare degli anni?
Ditemi che non sono la sola, se vi va, vi invito a lasciare un commento sotto il post.

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Scritto da Stefania Pozzi

Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it

Ci sono 9 commenti

  • Francesca scrive:

    sono capitata per caso sul tuo articolo e …mi ci rivedo al 100%!!! i miei viaggi da neo ventenne erano Rimini, Riccione, Spagna, Baleari con gli amici alla ricerca di sole e divertimento! dai 28 anni è cambiato tutto….ho iniziato con un mese USA on the road e l’anno successivo Messico…e poi non mi sono più femata :Panama, India, Oman, Siria, Marocco, Giordania, Israele, Turchia, Indonesia e …, ora che di anni ne ho appena compiuti 40 …la voglia di viaggiare, andare, scoprire…è aumentata sempre più! ma ora prediligo viaggi solo zaino in spalla ( come te 50 litri) e luoghi meno turistici e più veri…quest’estate sono andata in Indonesia e invece di fermarmi alle spiagge di Bali mi sono avventurata a Lombok ( e non alle Gili) ma a Kuta…un paradiso senza quasi strade asfaltate…
    quello che hai detto per abbigliamento, trucco ecc…tutto vero 😉
    brava :-)

    • Stefania Pozzi scrive:

      Ciao Francesca, noto con piacere che c’è tanta gente che segue questa filosofia di viaggio. Sai, penso che i miei viaggi discotecari di qualche anno fa mi siano serviti, almeno posso dire di aver provato entrambe le forme! E ora ho trovato la mia dimensione 😉 grazie per essere passata!

  • Lucia scrive:

    Mi mancano ancora un paio d’anni per arrivare ai trenta, ma già mi sto avvicinando molto al secondo modo di viaggiare :p
    Però non mi preoccupo, viaggiare rende e mantiene giovani!

  • Ezio scrive:

    Mi ha fatto sorridere un po’ questo post perché ho pensato a come sarò nei 30, però devo dire che ho un po’ dell’uno un po’ dell’altro. Qualsiasi vacanza ora, deve prevedere un salto al mare.. Non riesco proprio a rinunciare.. Sole, sole si se c’è sono very HAPPY! 😀 Abbigliamento non penso cambierà anche ai trenta e già da ora porto un bel po’ di medicine.. Adesso sono curioso di vedere come mi evolverò! 😀

    • Stefania Pozzi scrive:

      Perfetto. I primi due commenti li ho ricevuti da due blogger molto più giovani di me che sono curiosi di sapere come arriveranno ai 30. Si, sono vecchia! Ezio, a me il sole e il mare piacciono molto, se ci sono divento un’altra persona… l’umore migliora, ma stare in spiaggia per più di qualche oretta mi annoia e poi trovo da ridire su chiunque mi si sdrai vicino (altro sintomo di vecchiaia, lo so). Ormai sono andata! 😀

  • Manuela scrive:

    Da (qualche anno in più che) ventenne ti dico che anche io ho cambiato molto il mio modo di viaggiare.
    Mi ritrovo tantissimo in questo post e – incredibile ma vero – mi ritrovo nello stile di viaggio da trentenne.
    Non che non abbia mai viaggiato alla ricerca del divertimento, delle ustioni in spiaggia e della dolce vita, anzi. L’ho fatto, ma quei tempi sono finiti. D’altro canto ho amici che a trent’anni continuano a viaggiare in quel modo, continuano ad avere quello standard di viaggio che ormai non comprendo più.
    E sai che ti dico? Anche se a volte mi sento vecchia dentro per aver già salutato la pagina dei viaggi discotecari, beh, sono felice così.
    Sono felice di aver conosciuto gente ricca dentro grazie al blog, ma soprattutto grazie ai viaggi. Quelli che ti cambiano nel profondo.
    Detto questo mi viene in mente una cosa…
    Mi devo preoccupare per la mia anzianità cerebrale? 😀

    p.s. ma che bella la Stefi ventenne! 😀

    • Stefania Pozzi scrive:

      Grazie Manu *_*
      Ma che anzianità mentale, tu sei un sacco avanti! E poi pensa che c’è anche chi a 30 anni smette di viaggiare per inseguire altre priorità… tu stai facendo dei bellissimi viaggi e stai sfruttando alla grande il tuo tempo. Ieri su wandering wil ho letto un articolo bellissimo e vero che riporto qui (http://www.wanderingwil.com/non-abbiamo-altro-che-tempo/… così vi invito anche ad uscire dal blog, pensa te che furba che sono) e mi ha fatto davvero riflettere su cose che in fondo sapevo già ma che non dovremmo mai dare per scontate. Il tempo è prezioso e non torna, viviamolo!

      • Manuela scrive:

        ahahah “pensa un po’ che fessa che sono”… rido! 😀
        Tanto con me il tempo medio di permanenza si allunga perché perdo una buona manciata di minuti per scrivere commenti sensati! 😀
        Francesco (Wandering Wil) è sempre “sul pezzo”: pur dicendo cose piuttosto “banali”, riesce a farci svegliare e ragionare un po’. Nella vita siamo troppo impegnati a far altro anziché seguire gli stimoli vitali come le passioni e la gestione del tempo in funzione del nostro benessere.
        Tornando al tuo bel post, beh, io penso che da poco più di un anno a questa parte ho maturato una maggiore consapevolezza in tema viaggi e questo lo devo a voi, con cui mi interfaccio giorno dopo giorno. Siete la mia ricchezza.
        Bacione :*

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