“Chi è il viaggiatore sfigato?”, vi starete chiedendo.
Esiste un prototipo di sfigo-viaggiatore?
Si, esiste.
Non parlo per esperienza diretta, ci sono livelli di sfigaggine che nemmeno io, con la nuvola di Fantozzi che mi porto dietro, sono ancora riuscita a raggiungere.
Per questo credo sia un bene attrezzarsi, visto che al peggio non c’è mai fine, stendendo una classifica degli incubi peggiori del viaggiatore sfigato e provare a delineare qualche ipotesi risolutiva, così tanto per illudersi di avere la situazione sotto controllo.
Dicevo, gli incubi peggiori del viaggiatore sfigato (sapientemente elencati in ordine cronologico inizio – fine viaggio):
Situazione
Uscite di casa dopo che avete controllato tutto, che il gas e le luci siano spente, che la porta sia chiusa con infinite mandate, che l’allarme sia ben attivato. Che il gatto non sia sulla pentola… Si dice così, no?!
Poi fate una corsa forsennata verso l’aeroporto, quasi vi stesse inseguendo qualcuno e intanto ripassate mentalmente gli oggetti che avete infilato nella valigia. Sembra tutto ok.
È solo al banco del check-in che però, frugando nella borsa, vi accorgete di non trovare il passaporto.
E allora è panico.
Questa è una di quelle situazioni in cui (quasi) penso sia meglio perdere una cosa piuttosto che dimenticarla. Psicologicamente parlando.
Perché se la perdete nessuno potrà dirvi te l’avevo detto ma se la dimenticate sarete etichettati come “i soliti sbadati con la testa sulle nuvole. Eh…Te l’avevo detto”.
Io perdo sempre il passaporto prima di partire, sempre!
Fino ad ora però sono riuscita a ritrovarlo qualche istante prima della partenza, in casa abbandonato in qualche angolo.
Soluzione
La soluzione alla quale sono arrivata fino ad ora è impegnarmi a rimetterlo SEMPRE nel medesimo posto, impostare un paio di alert sul cellulare per ricordarmi di trovare del tempo per cercarlo. Ecco, magari non fatelo proprio all’ultimo istante perché servirebbe solo a procurarvi una bella tachicardia.
Ah, vale anche invadere la casa di pos-it in stile caccia al tesoro. Fatelo anche una settimana prima, la casa diventa bella colorata e ogni angolo vi ricorderà l’imminente partenza!
Durante uno dei miei pochissimi viaggi organizzati ho imparato che ci sarà sempre qualcuno che vi faà venire l’ansia da passaporto perso, ve ne ho anche parlato in questo post.
Situazione
Vi è mai capitato di aspettare ore e ore in aeroporto a causa di un ritardo del vostro volo? Parlo di quelle volte in cui non siete ancora partiti è già siete stanchi e vi sentite da buttare. A me è successo che sono rimasta chiusa per un’ora e passa su un aereo che non voleva saperne di decollare, con un odore nauseabondo, e le hostess che non davano spiegazioni. Poi ci hanno fatto scendere e risalire mezz’ora dopo. Odiosa, interminabile, ignota attesa.
Oppure ancora peggio, questo volo ve lo cancellano e a voi non resta che sperare in una Santa riprotezione.
Soluzione
Ho da poco scoperto Flightright che tutela i diritti dei viaggiatori in caso occorra un ritardo o una cancellazione del volo. Praticamente questo sito si occupa di chiedere il rimborso per voi, non male visto che mi è capitato di spendere un sacco di soldi chiamando l’assistenza per capire se potevo essere in qualche modo risarcita per il disagio subito. Cosa che tra l’altro non è affatto semplice! Trova il numero. Prendi la linea, spiega cosa ti è successo, trova un operatore che parli e capisca italiano…
Flightright invece agisce per voi, ma come?
Basta andare sul sito e inserire i dettagli del vostro volo e l’algoritmo calcolerà le possibilità che avete di ricevere il risarcimento.
Il servizio è a pagamento solo in caso di successo, praticamente in questo caso Flightright si terrà il 25% del vostro rimborso.
Ad esempio, lo sapevate che:
– i voli inferiori a 1.500 km con un ritardo di 2 ore o più hanno diritto a 250 euro
– i voli tra 1.500 km e 3.500 km con un ritardo di almeno 3 ore possono ricevere fino a 400 euro
– i voli di 3.500 chilometri o più e con un tempo di attesa di 4 ore possono richiedere fino a 600 euro.
– i ritardi di durata superiore a 5 ore danno ai passeggeri la possibilità di recedere dal volo e di essere riportati alla loro destinazione originaria.
Consultate qui la Carta dei Diritti del Passeggero.
Situazione
La classica scena è quella in cui continuate a fissare il rullo meccanico di Malpensa e imparate a riconoscere perfettamente l’ordine di passaggio dei bagagli. Lo scatolone mezzo rotto, la valigia rosa di Hello Kitty, il falso Vuitton, lo zaino super incellofanato verde pistacchio. Ma dei vostri quattro stracci neanche l’ombra.
E mentre dovreste già essere in Hotel a farvi una bella doccia disinfettante, vi ritrovate a comunicare a gesti con un addetto al recupero bagagli a cui sembra abbiano sottratto l’essenza della vita e ad escogitare come fare a sopravvivere per due settimane con gli stessi luridi vestiti.
Soluzione
Mi raccomando, l’assicurazione! Ve l’ho già detto in altri post, io risparmio su tutto ma su questo step non si scherza.
Viaggio assicurato, mezzo salvato.
Un ulteriore consiglio per fare in modo che il vostro bagaglio sia riconoscibile, è quello di personalizzarlo con adesivi o con linguette compilabili con i propri dati. Il mio zaino ad esempio è pieno di toppe con il simbolo del paese visitato.
Ce l’ho!
Situazione
Ho beccato nell’ordine:
– il passeggero xl che si sveglia solo quando sente odore di cibo, per il resto del tempo pende a babbo morto occupando parte del tuo sedile.
– il passeggero che puzza, che ti costringe a bramare l’hostess che passa con la salvietta umidificatrice per aprirla e coprirti il naso.
– la famiglia con bambino che strilla, e qui non c’è bisogno che vi dica nulla perché è un classico intramontabile.
– Il passeggero che si muove talmente tanto da farti ventilare l’idea di chiamare un esorcista.
Soluzione
Per queste casistiche non ho ancora trovato la soluzione, questa non è sfiga, è accanimento! Se voi ne avete una, fatemelo sapere.
Situazione
È il solito vecchio problema, prenotate un viaggio o anche solo un week end e passate il tempo che vi separa dalla partenza ad idealizzare situazioni perfette e panorami da rivista patinata. Imparate a ballare la danza del sole, a fare i meglio scongiuri, arrivate persino a pensare di consultare una fattucchiera e pensate che: no, non sarete mica così sfigati da beccare gli unici giorni di pioggia…
Il vostro smartphone è perennemente collegato a Il Meteo, ne consultate due, tre, cinque, dieci e vi affidate fedelmente a quello che può darvi più speranza.
Poi succede che Il giorno prima di partire e quello in cui tornerete, c’è un sole che spacca le pietre mentre durante la vostra permanenza sembrano accanirsi tutti i tipi di intemperie.
Soluzione
Ogni genere di oggetto scaccia malocchio è ben accetto.
Ombrello e mantella sempre in valigia.
Un biglietto per il prossimo viaggio: Lourdes!
Chiudo l’articolo in bellezza, con il classico dei classici delle sfighe del viaggiatore
Situazione
Beh, inutile dirvelo, qui un po’ ve la cercate perché se andate in paesi dimenticati da Dio e pretendete di bere un mojito con ghiaccio, oppure se vi ti sedete ai tavolini tanto carini di quel locale poco frequentato dai turisti, dovete sapere a cosa state andando incontro.
Io lo faccio sempre!
Soluzione
Imodium e bimixin sempre in valigia e amuchina a portata di mano.
E tanto, tanto culo!
Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it
Stefania, nata a Milano, città con la quale ho un rapporto di amore/odio.Ora vivo in Olanda con la mia famiglia!
Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Manager, Web writer e Travel Blogger.
Il mio blog nasce dalla paura di viaggiare, ve l'ho mai detto?! Ecco cosa posso fare per te
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Ci sono 11 commenti
Anche io ho avuto la sfortuna di avere un volo con ritardo di ben 8 ore.
Ho fatto la richiesta di risarcimento per prima da sola (senza risultati) e dopo con l’aiuto di claimflights.it.
Dopo circa 2 mesi, ho ricevuto i soldi che mi spettavano.
Il mio incubo in viaggio è… mio marito. E’ riuscito a perdere il biglietto tratta Los Angeles – Papeete in viaggio di nozze. Fortuna che una coppia si è accorta che gli era caduto e ci ha rincorsi per mezzo gate, così non abbiamo passato la luna di miele fermi allo scalo.
Ma se gli dici ‘ti tengo io i documenti’ si offende e la riposta è sempre ‘mica vuoi che li perdo no?’.
no no, infatti.
Il marito fra gli incubi peggiori?! Geniale!
ahah! Bell’articolo! Certo che se ti capita il cagotto bello pesante durante una spostamento di 12 ore di autobus pubblico nella remota Etiopia…bhè si, c’è poco da fare, nessuna medica regge purtroppo!!!
Oh mamma, non ci voglio neanche pensare. Disagio assoluto, altro che incubo!
Le-famiglie-con-i-bimbi-che-strillano.
LE BECCO SEMPRE! SEMPRE! mamma mia che odio, che odio! Magari quando devi affrontare un volo di mille ore e il bimbo è seduto ovviamente dietro di TE. E i genitori che per zittirlo fanno più casino?
Prima o poi commetterò un crimine, lo so 😀
che poi il più delle volte sono i genitori a fare più casino!
E la situazione in cui la compagnia aerea ti sposta l’orario del volo, ti avverte correttamente via mail e tu nonostante tutto ti presenti in aeroporto all’orario originale? Di questo posso dire solo “mea culpa” però è una sfiga lo stesso (per fortuna l’orario di partenza era posticipato rispetto all’orario originale, altrimenti perdevo il volo e ciao vacanza….)
Ah, e per quanto riguarda l’ultimo punto dico solo Sharm el Sheik. Chi ha orecchie per intendere…
Ahahahahah Vale, Sharm è il classico
Non devo partire nell’immediato, ma stamattina ho perso 6 anni di vita perchè… Non trovavo il passaporto! Ero sicura di averlo in borsa e invece…NULLA. Ero in giro e sono corsa a casa, nel panico vero. Per fortuna che c’era:)
Come ti capisco Paola
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