Americhe
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Quel giorno tanto atteso a Machu Picchu

Machu Picchu Perù

Machu Picchu Perù

Quel giorno lo aspetti sin da prima che inizi il viaggio.
Che ti dà anche un po’ fastidio perché desiderare smaniosamente di arrivare a quel punto è come bruciare tutto il resto del percorso. Ma in casi come questo ti senti giustificata.
La tua mente vaga, immaginandolo in ogni suo dettaglio, bistrattando l’idea che hai di lui quasi a farlo somigliare ad un antico libro importante che non smetteresti mai di sfogliare. Un libro che tu non hai mai letto ma che hai sentito dire non abbia paragoni.
Un mantra si insinua insistente per proteggerti dalle false aspettative “è solo una montagna con qualche sasso sapientemente costruito“.

Te lo ripeti spesso: in fila per salire sul pullman affollato che da Aguas Calientes ti porterà fin su diretta in cima a Machu Picchu per una ventina di dollari.
Te lo ripeti fra i tornanti incredibilmente verdi della Valle Sacra mentre avidamente il tuo sguardo si posa a destra e a sinistra con la speranza di scorgere lui, che ti aspetta là dietro.
E man mano che sali l’aria cambia, si fa fitta di energia e capisci che il tuo mantra non può che essere una stronzata.

Salendo di primissima mattina i turisti sono comunque di più di quelli che ti aspettavi e in uno slancio d’egoismo vorresti che se ne andassero tutti: “lasciateci soli e che diamine, è una vita che sogniamo di vederci”.

Poi, mentre sei in fila apparentemente paziente ad aspettare di vidimare il biglietto d’ingresso ai tornelli (costo 60 dollari circa), ritorni in te.
Che ti credevi, di trovare il deserto ai piedi di una delle 7 meraviglie del mondo moderno?!

Borbotti fra te e te e poi alzi lo sguardo e quasi non te ne accorgi, lui è lì imperturbabile nella sua composta maestosità.
Morbidi terrazzamenti verdi lo circondano, scorgi il grande spiazzo dove alpaca e lama brucano indisturbati dai turisti che gli passeggiano affianco. Quella è la loro casa.

Terrazzamenti a Machu Picchu

Terrazzamenti a Machu Picchu

Alpaca che brucano indisturbati a Machu Picchu

Alpaca che brucano indisturbati a Machu Picchu

Che effetto fa trovarsi dinanzi al Machu Picchu?
Molti giurano di essersi ricaricati di energia positiva ma io ho sentito soltanto pace e piacevole stupore.
Il Machu Picchu che ha il potere di affascinare tutti coloro che si trovano al suo cospetto, è stato scoperto da Hiram Bingham nel 1911, neanche tanto tempo fa. Al museo degli inca di Cusco e ad una mostra fotografica dedicata proprio a questa montagna divina, ho potuto osservare foto dello stato del sito al momento del ritrovamento; così irriconoscibile che ho subito pensato “se fossi passata io di lì, avrei tirato dritto e una delle sette meraviglie del mondo sarebbe rimasta nascosta”.

Il Machu Picchu è la più grande espressione, nonché una delle ultime, del popolo Inca.
Gli Inca hanno costruito tutto con una logica straordinaria, basti pensare che non c’è niente in questo sito che non sia stato considerato sacro e addirittura vivente. Tutto ha un ordine ben preciso e gli Inca lo veneravano compiendo rituali religiosi e offrendogli continuamente sacrifici.
Ma lo sapete ad esempio che il Wayna Pikchu ha la forma di un puma accovacciato pronto a saltare sulla preda? Ve ne parlerò a breve in un post dedicato ai misteri della Valle Sacra!

Wayna Pikchu

Wayna Pikchu

Il Wayna Pikchu è la vetta più alta dalla quale osservare meglio tutto il circondario, incute quasi timore.
Malgrado avessi voglia di ammirare tutto il sito dall’alto, la fatica, l’affanno dovuto ai giorni trascorsi ad altitudini elevate e soprattutto i vincoli di tempo posti dallo stare in gruppo organizzato (non c’era in programma la salita alla montagna più alta) hanno fatto si che la vista dal Wayna rimanesse un sogno.
So che per salirvi bisogna registrarsi su un librone in modo che se qualcuno per disgrazia non dovesse tornare, partirebbero i soccorsi.
Ah, se volete leggere il post di una collega blogger che ha avuto il coraggio di farsi tutta la scarpinata fino al Wayna, leggete l’articolo di Greta di The Greta Escape.

I momenti che ricordo con più piacere di questa visita al Machu Picchu sono sicuramente l’emozione iniziale di trovarsi al suo cospetto ma anche la fine, quando dopo aver percorso tutto il sito ci siamo fermati a riposare sui suoi terrazzamenti.

Riposo del guerriero sui terrazzamenti del Machu Picchu

Riposo del guerriero sui terrazzamenti del Machu Picchu

Ammirando Machu Picchu

Ammirando Machu Picchu

Lì, in quel posto surreale sospeso fra terra e cielo mi sono sdraiata ad ammirare le meraviglie che uomini grandiosi hanno creato con tanta logica prima che io esistessi. Ho ascoltato il vento e mi è parso portasse pensieri e parole del popolo Inca, li ho immaginati lavorare la pietra per costruire quei meravigliosi incastri che ancora oggi restano uno dei più grandi misteri irrisolti di questo popolo.
Ho guardato il tempio del sole che si presuppone sia il mausoleo di Pachacutec e l’ho immaginato mentre compiva uno dei suoi rituali, ho dato un saluto agli spiriti delle montagne ringraziandoli per tanta bellezza.

peru-machu-picchu-tempio-soleProbabilmente avevano ragione loro, gli Inca, a dire che l’ambiente vive e bisogna ringraziarlo ogni giorno per ciò che ci offre.
Allora mi sono messa a scrivere, ispirata da tanta bellezza.

Qualche info utile per raggiungere Machu Picchu

  • l’inca rail è un treno panoramico che serpenteggia da Puno lungo tutta la valle sacra fino ad arrivare ad Aguas Calientes. Il prezzo del biglietto è di circa 30 dollari compresi snack offerti sulla vettura.
  • Prenotate con anticipo il pernottamento ai piedi del Machu Picchu, ovvero ad Aguas Calientes, una cittadina molto turistica con prezzi un po’ più cari del circondario. Gli hotel sono di uno standard minore rispetto ad altri luoghi, tenetene conto!
  • da Aguas Calientes si raggiunge Machu Picchu grazie ad un servizio navetta di circa 20 minuti di tornanti al costo di una ventina di dollari. Procedete in direzione stazione treni per trovare la fermata dei bus.
  • Per entrare a Machu Picchu bisogna avere il passaporto con sé (non dimenticatevi il timbro in uscita che attesta la vostra visita).
  • Indossate scarpe da tennis o da trekking comode, soprattutto se dovete salire sul Wayna e portatevi una felpa o un antivento nel caso il tempo non sia dei migliori.

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Scritto da Stefania Pozzi

Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it

Ci sono 10 commenti

  • Sara scrive:

    Uno dei miei sogni!!!! :)

  • Stefi, che magia! E’ sicuramente uno dei luoghi che vorrei visitare. Già sento la pace e il tuo racconto è così delicato e vivo che mi sono sentita lì anche io!

    ps. leggendo il post e i commenti ho pensato la stessa cosa: due meraviglie in un solo anno! Che emozione!

    Continua così Stefi, insieme alle tue foto bellissime!

    • Stefania Pozzi scrive:

      Grande Luci, tu sei la mia motivatrice! 😀
      In effetti quest’anno ho fatto proprio dei bei viaggi (uno dei quali insieme)… spero di poter continuare così!
      :* e grazie per essere passata!

  • Questo viaggio è nella mia wish list! Sicuramente prima o poi anche io proverò quel senso di pace ❤️
    Grazie Stefi per il tuo racconto!

  • Paola scrive:

    L’ho letto tutto d’un fiato e mi ha emozionata.
    Non ho mai preso in considerazione di visitare il Perù, ora mi hai messo il tarlo…

  • Francesco scrive:

    “Che ti dà anche un po’ fastidio perché desiderare smaniosamente di arrivare a quel punto è come bruciare tutto il resto del percorso.” quanta verità in una frase sola!
    Vedo che le paranoie e i trip sono simili ;-D
    Comunque mi hai fatto venire voglia, ma quando ci vado???!!

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