7 cose che non sapevo dello Sri lanka

Ed eccomi, come al solito, di ritorno da un viaggio in un paese dalla cultura totalmente diversa dalla nostra a raccontarvi le cose che mi hanno lasciato a bocca aperta o che ho appreso vivendo in mezzo alla gente del luogo.
Tocca allo Sri a Lanka, detto anche lacrima dell’India.

Paese che vai, gestualità che trovi

In Sri Lanka la gestualità è diversa dalla nostra. Noi italiani, lo so, siamo fin troppo esagerati; accompagniamo i nostri discorsi con molti gesti, talvolta portandoli all’esasperazione. In Sri Lanka ho notato che per dire sì non scuotono la testa su e giù, bensì la fanno ciondolare sui lati.
Avete presente quei pupazzetti che si mettono in macchina; cagnolini e gattini che muovono la nuca ad ogni movimento? Ecco, più o meno l’effetto è quello e la cosa mi ha fatto simpaticamente sorridere.
Inizialmente tutto questo ondulare mi ha lasciato un po spiazzata perché non capivo se la risposta fosse un sì o un no. Non mi sembravano convinti e io stessa ho stabilito che questo gesto significasse più un acconsentire.
Voi che dite?

Mix di religioni

Il melting pot culturale e religioso è una cosa strabiliante in Sri Lanka, mai vista prima fino ad ora.
All’inizio è strano vedere tutte queste mescolanze religiose ma poi ci si sente, comunque vada, a casa. La sensazione è accogliente, girando per le città o anche solo per piccoli paesini è possibile notare un insieme di luoghi di culto differenti. Ti giri a destra e vedi una croce cristiana illuminata da led fosforescenti, poi ti volti verso sinistra e vedi un tempio Indù. Magari hai appena finito di ammirare quel bel Buddha gigante abbarbicato sulle montagne quando all’improvviso il canto del Muezzin ti entra dentro e fa fatica a lasciarti andare.
In alcuni quartieri o piccole cittadine è molto chiara la concentrazione di credenti di una determinata religione: nei dintorni di Kandy ad esempio quasi tutte le donne indossano il burqua mentre a Negombo, nei pressi dell’aeroporto, la percentuale di cristiani e di chiese cattoliche è altissima.
Tutti sono comunque molto credenti, indipendentemente dalla religione.
Se devo scegliere una caratteristica dello Sri Lanka, quella che più mi ha fatto capitolare oltre all’immensità di verde, è sicuramente la bellezza della convivenza religiosa.

La potenza dei massaggi ayurvedici

Chi ha seguito le mie disavventure sa che purtroppo con i massaggi ayurvedici sono stata sfortunata. L’effetto del sole, assieme al continuo sfregamento dovuto ai massaggi mi hanno procurato una specie di eritema con ustione di secondo grado.
In realtà i centri di massaggio e le tecniche ayurvediche sono ottime in Sri Lanka; basta solo saperli scegliere e contrattare in modo che il rapporto qualità prezzo sia buono.
Avevo già fatto i massaggi in Thailandia e più strong di quelli non ce n’è davvero. In Sri Lanka i massaggi costano molto di più, sono più soft e le tecniche sono diverse.
Mi raccomando, documentatevi bene prima di farli: non prendete sole, non fatevi docce calde subito dopo il trattamento e non spalmatevi creme. Chiedete bene!

Il costo eccessivo dei siti archeologici

Questa è una cosa che già avevo letto in giro ma che poi quando la provi in prima persona è come se nessuno ti avesse avvisato. Ne ho già parlato qui, all’interno dell’articolo dedicato a Sigiriya. Semplicemente trovo assurdo che in un paese come lo Sri Lanka, dove un viaggio in treno e un pasto caldo costano solo pochi centesimi, le attrazioni turistiche abbiano un costo così sproporzionato. Tutto ciò, a parere mio, fa male al turismo.

No alle foto con Buddha alle spalle

Perché è considerato assolutamente irrispettoso nei confronti delle divinità. Ricordatevene, in alcuni siti troverete cartelloni con il divieto posto a caratteri cubitali quindi niente selfie con il Buddha, che per altro sono orribili, dai.

Altolà mano sinistra

Avevo letto sulla lonely planet e da qualche parte in giro sul web che in Sri Lanka non è buona abitudine utilizzare la mano sinistra per gesticolare, per presentarsi o toccare oggetti. È la mano considerata impura, quindi ricordatevi di porgere sempre la destra.

La soglia della piccantezza

A chi mi chiedeva come avrei fatto con il cibo in Sri Lanka ho sempre risposto “a me piace il piccante”. E comunque ero sicura che avrei trovato qualcosa di mediamente accessibile per non farmi andare in pappa le papille gustative. Ammetto di avere sottovalutato il problema, in fondo in altri paesi asiatici ho sempre trovato la soluzione e qui in Italia adoro provare cucine speziate e dai gusti decisi. Se volete farvi un’idea di come funzioni con il grado di piccantezza in Sri Lanka, ecco il mio personale metro di giudizio:
Quello che per noi NON è piccante, da loro è abbastanza piccante.
Quello che per noi è poco piccante da loro è a piccante.
Quello che per noi è piccante da loro equivale a cibo con il diavolo dentro.
Quello che per noi è molto piccante da loro equivale a lingua e papille gustative non pervenute.