Conoscere Courmayeur grazie ad un Blog Tour: #ScopriCourmayeur

Sono appena tornata dal blogtour #ScopriCourmayeur e ancora devo riordinare le idee su quello che scriverò, le emozioni sono state tante e le novità non sono mai mancate. Quello che mi sento però di esprimere fin da subito, che poi è stato un po’ il concetto chiave di tutto il blog tour, è che la vacanza a Courmayeur è possibile e lo è per tutti!

Non immaginatevi Courmayeur solo come meta vacanziera di un élite privilegiata, ovviamente un po’ di verità c’è, in questa località si sta bene e nonostante la crisi i prezzi delle case non si sono mai abbassati. Per la città vedrete passeggiare signori tutto d’un pezzo, composti nei loro vestiti inamidati.

Ma questa non è la Courmayeur che abbiamo vissuto noi, quella che il trekking è bello ma faticoso, che quando si arriva fino in fondo si apprezza di più una polenta in compagnia, quella che ci si scambia saluti e sorrisi con la gente che incontri su per le salite, che un bastone di legno diventa indispensabile per chi come me ha 30 anni ma in fatto di allenamento è come se ne avesse almeno 50. E’ la Courmayeur che se piove devi attrezzarti e camminare in mezzo al fango, stando attento a non scivolare ma sempre con il sorriso rivolto ai tuoi compagni, è chiudere la fila con la scusa di fare foto a destra e a manca per recuperare alla stregua un po’ del poco fiato che ti è rimasto.

E’ arrivare fradici al rifugio, sgattaiolare veloci nella stanza degli scarponi e poi infilarsi vestiti puliti. Si fa silenzio alle 22 lì sui monti e ci si alza di buona lena la mattina. Non si punta la sveglia, ci si alza grazie ai mattinieri che camminano sul parquet facendolo scricchiolare.

Condividere e ancora condividere, anche il letto con i tuoi compagni, i pasti e le lunghe camminate. Persone che ore prima non conoscevi ma che il trekking ha inesorabilmente unito.

Spero di potervi raccontare nel dettaglio questa nuova esperienza, riuscendo a farvi arrivare un po’ di ciò che ho vissuto a #ScopriCourmayeur.