#VietnAMO
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La mia esperienza di volontariato in Vietnam

Volontariato in Vietnam

Volontariato in Vietnam – l’accoglienza dei bambini di Care the People

La voglia di partire per un viaggio di volontariato mi accompagna da un po’, così, programmando il mio itinerario di due settimane in Vietnam, ho preso contatto con Asiatica Travel, un tour operator che opera in tutto il sud est asiatico, con il quale ho stretto una sorta di collaborazione e che mi ha permesso di partecipare ad un’attività di volontariato sul territorio.
Dato che sapevamo fin dall’inizio che il tempo a disposizione non sarebbe stato molto, abbiamo optato per partecipare ad una missione umanitaria di un giorno che alla fine si è rivelata una grande sorpresa.
Asiatica Travel organizza spesso missioni umanitarie al fine di aiutare le popolazioni e le minoranze disagiate.

Siamo partiti da Huế la mattina presto (senza ovviamente farci mancare il selfie di rito!) con il pulmino degli amici di Asiatica, molti di loro parlano italiano, quindi è stato anche facile comunicare. Abbiamo anche imparato qualche termine vietnamita e insegnato due o tre parole italiane.

In partenza con i ragazzi di Asiatica Travel

In partenza con i ragazzi di Asiatica Travel

Il percorso è durato due ore e mezza in piacevole compagnia e soprattutto abbiamo avuto la possibilità di percorrere la Mandarin Road, una strada panoramica meravigliosa che offre scenari mozzafiato: risaie, folte piantagioni, animali al pascolo, uomini al lavoro nei campi, montagne e anche mare. Vi consiglio di percorrere questa strada nel caso in cui doveste effettuare un tour in auto nel centro del Vietnam, fa venire i brividi da quanto è bella.

La nostra destinazione è Danang, città che poi ho scoperto essere un vivacissimo centro balneare, soprattutto nel periodo estivo, ma che io ho soprattutto vissuto con lo spirito del volontariato grazie all’ospitalità di Care the People: una Onlus fondata nel 2004 da un medico italiano, Enzo Falcone, che si è sposato con Tam, una dolcissima signora vietnamita che parla perfettamente la nostra lingua.

Care The People, Vietnam

Care The People, Vietnam

Al nostro arrivo, ad accoglierci sul portico della casa famiglia, c’erano tutti i piccoli abitanti del centro, più Pluto, il piccolo cagnolino a cui, scoprii poco dopo, piaceva tanto la mia gamba. :)
I loro occhi parlavano e mi trasmettevano sensazioni che andavano dall’incuriosito, all’intimorito. Commovente, perché mi sarebbe venuta voglia di accucciarmi e confidare loro che quello era lo stesso garbuglio di sentimenti che provavo anche io, molte domande mi affollavano la testa: cosa penseranno di me? Sarò una curiosa parentesi fra le loro giornate passate tra studio, lezioni di musica, biliardino e cene tutti insieme intorno al tavolo? Sarò mica troppo invadente? Meglio sorridere o restare in silenzio?… E così via.
Fino a che mi son detta “basta, ora entri e fai quello che sei venuta a fare: conoscere gente e situazioni”.
Così ho lasciato le mie infradito in cortile e sono entrata scalza in quella che ormai è la loro casa, un nido accogliente e vociante.
Mi piace l’usanza tutta asiatica di togliere le scarpe prima di entrare in casa di qualcuno, lo trovo un gesto che permette di prendere confidenza con l’ambiente, mi sento a mio agio a zampettare in giro sentendo il freddo del pavimento sotto ai piedi.

Dalla cucina esce profumo di riso, mille occhi scrutano me e la mia macchina fotografica, i più timidi abbassano lo sguardo quando cerco di scattare. Spengo e decido che per ora ne ho abbastanza, assecondo la loro voglia di farsi conoscere a loro modo.

Conoscendo i bambini di Care The People

Conoscendo i bambini di Care The People

Alcune sedie sono disposte nel salotto di casa, ci sediamo e i bambini si presentano ad uno ad uno, cantano per noi. Piccoli nanetti coraggiosi, io sarei sprofondata dalla vergogna!

care the people

Il ghiaccio viene sciolto, i più temerari cantano di nuovo, arriva il momento della consegna dei regali: la foto di rito, un sorriso di felicità. Non strappano la carta, non curiosano nei sacchetti, ringraziano e li posano per goderseli più tardi, poi tornano da noi.

La consegna dei regali con Asiatica

La consegna dei regali con Asiatica

Alcuni di loro sono orfani, altri hanno situazioni famigliari disagiate; chi è troppo povero per mantenere il figlio, chi è malato o semplicemente ha deciso di non volerlo nella sua vita.
In men che non si dica ci troviamo tutti intorno ad un tavolo apparecchiato dai bimbi stessi, con mille cosine buone da mangiare.

Si mangia tutti assieme

Si mangia tutti assieme

Ci scrutano, lanciano delle piccole risatine quando capiscono la nostra goffaggine nel tenere le bacchette. I noodles ci scivolano via e si vanno a schiantare nel brodo che ci arriva dritto sul naso e schizza su tutto il tavolo. Sono momenti leggeri, di quelli che sai già che si trasformeranno in piacevoli ricordi.
Il silenzio è rotto dai risucchi che escono dalle nostre labbra, che cominciano a preoccuparmi per l’intensità e la naturalezza che raggiungono.
Passiamo delle piacevoli ore a chiacchierare e a fare domande sul funzionamento del centro. Alcuni progetti prevedono l’apertura di una casa-famiglia più grande che possa ospitare altri bambini, le richieste sono molte ma per ora non è possibile soddisfarle per questioni di spazio.

La casa famiglia di Care The People

La casa famiglia di Care The People

È anche per questo che qui arrivano molti volontari: architetti per sistemare case e villaggi, insegnanti di musica, badanti… ognuno fa quel che può anche da lontano, come le lezioni di inglese via skype grazie a dei volontari australiani.

È arrivata già l’ora di andare, di dire arrivederci: due giorni dopo torneremo a fare visita ai bambini, a conoscere Enzo che oggi non abbiamo incontrato.

Nuovi saluti, nuovi sorrisi, le ciabatte lasciate fuori e un’altra ottima cena.
Un po’ meno imbarazzo della prima volta, tante chiacchiere e qualche foto.
Nuovi amici.

Nuovi Amici!

Nuovi Amici!

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Scritto da Stefania Pozzi

Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it

Ci sono 17 commenti

  • […] sui loro bei progetti di assistenza alle famiglie in difficoltà. Ne ho scritto più in dettaglio qui. Sono uscita di lì con una consapevolezza; prima o poi mi sarei davvero resa utile con […]

  • Lucia scrive:

    Ho sempre pensato che il volontariato sia una delle esperienze in assoluto più belle da fare all’estero.
    Grazie per aver raccontato la tua esperienza, mi hai dato conferma che è davvero una delle cose più belle da fare!
    (rido per i nanetti più alti di te… ti capisco 😀 )

  • E’ un’esperienza che non vedo l’ora di fare…il volontariato é tornato prepotentemente nella mia testa da un po’ !!
    Grazie per aver condiviso :)

  • AliceOFM scrive:

    Dev’essere un’esperienza incredibile vivere quelle realtà così diverse ma così vere.
    Piacerebbe tanto anche a me fare qualcosa del genere, magari un intero viaggio che lasci metà giornata libera per girare.
    La foto del bambino è stupenda. Complimenti!

    Alice

  • Thu Phuong scrive:

    Grazie x le tue condivisioni, grazie x aver accompagnarci ^^

  • Brava Stefy!!!
    Ed ora ti aspetto su Viaggio AnimaMente per la rubrica #iovolontarionelmondo <3

  • Manuela scrive:

    Sai bene quanto mi piacerebbe fare questa esperienza.
    Quei volti, quei nanetti che cantano senza vergogna.
    Chiudo gli occhi e immagino la scena.
    Hai collezionato dei ricordi indelebili! :)
    Grazie per avercene parlato!
    Ciao Stefy <3

  • Lilly scrive:

    Immagino sia stata un’esperienza unica. Anche a me piacerebbe, magari poter stare un po’ di più per capire, anche se in parte, la vera realtà.
    Sono importanti queste associazioni ed è importante esserci anche solo per un giorno per poter strappare un sorriso a queste splendide anime.
    Grazie della condivisione.

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