Cercavamo una destinazione che potessimo facilmente raggiungere durante il Ponte dei morti ma ci eravamo quasi dati per vinti perché, figurarsi se si trova un buon prezzo per un periodo così richiesto… ma un giorno, quasi per caso è arrivata l’occasione; la Transilvania con volo Milano Bucarest a 67€, non solo era economica ma anche perfettamente tematica.
Siamo partiti consapevoli che il freddo non ci avrebbe risparmiati è così è stato in effetti, arrivando persino a nevicare. Quindi se avete in programma un viaggio in Transilvania durante il periodo autunnale/invernale, preparatevi all’abbigliamento da montagna.
Come al solito, vi fornirò un’idea dell’itinerario in questo articolo per poi approfondire le singole tappe in articoli specifici.
Il mezzo più efficiente che vi garantirà in assoluto più autonomia è l’auto, quindi se avete a disposizione pochi giorni vi conviene fare come abbiamo fatto noi e noleggiarne una.
Abbiamo usufruito di Goldcar pagando 16€ per il noleggio auto, più una settantina di euro per l’assicurazione totale. Conveniente, vero?!
All’arrivo in aeroporto dirigetevi verso l’area di noleggio, dove troverete tutti i desk tranne quello di Goldcar. Attendete il dipendente che vi verrà a prendere per portarvi con uno shuttle alla stazione auto noleggio, oppure chiamatelo al numero che vi avranno segnalato al momento della prenotazione.
Una volta ritirata l’auto siamo partiti per Brasov. Calcolate circa due ore e mezza di viaggio.
Brasov è una cittadina deliziosa, abbastanza affollata ma a misura d’uomo.
Mi colpisce il fatto che sia molto curata, con un percorso pedonale pieno di caffetterie, l’enorme Piazza Sfatului e la Chiesa Nera, chiamata così a causa dell’incendio avvenuto nel 1689 che devastò gran parte della città e annerì, appunto, le mura della chiesa.
Brasov, da barasu che significa fortezza è una bella città medievale, anche conosciuta come la città hollywoodiana. Il perché lo scoprirete fin da subito, alzano gli occhi verso la su targa hollywoodiana posta in altura.
Questa targa potete anche raggiungerla grazie ad un’ovovia che potrete prendere dopo aver percorso le strette vie antiche di Brasov e un viale alberato completamente tinto d’arancione.
Attenzione però agli orari; ultima salita invernale alle 16.10.
Per i più sportivi segnalo che è possibile fare trekking fino all’altura di cui vi parlavo e poi godere della vista sulla città.
Per maggiori info sul trekking, potete approfondire con l’articolo di Viaggia e Scopri.
A pochi chilometri di distanza da Brasov, si trova Poiana Brasov, una nota località sciistica della Romania, che noi ammiriamo senza neve ma avvolta da un manto arancione che ricopre tutti i boschi dei dintorni.
Trascorriamo la notte nella suggestiva Casa di Dracula, segnalata da Manuela di Pensieri in viaggio.
La location ricorda simpaticamente lo stile un po’ sinistro dei castelli dell’immaginario collettivo nei confronti del conte Vlad ma allo stesso tempo offre agli ospiti tutte le comodità necessarie, le stanze sono molto accoglienti, la biancheria è morbida e i letti comodi. Tutte cose che sembrano da poco ma denotano la qualità dell’albergo. A nostra sorpresa anche il cibo servito è ottimo.
Anche la colazione non è da meno, servita in un’enorme sala che affaccia sui boschi verdi e arancioni.
D’ora in poi inserirò la Romania fra le destinazioni migliori dove vedere il famoso foliage.
Il giorno dopo ripartiamo carichi; ci aspettano la fortezza di Rasnov e il famoso castello di Bran per il quale non abbiamo in assoluto aspettative dato che abbiamo letto in giro essere troppo turistico e assolutamente differente rispetto a quello descritto nel famoso romanzo di Bram Stocker “Dracula”.
In mattinata raggiungiamo Rasnov in una ventina di minuti, Brasov è infatti una buona base per visitare sia la fortezza di Rasnov che il Castello di Bran.
Sarà per le aspettative a zero, ma il Castello di Bran non ci delude affatto, anzi, rimane comunque una piacevole tappa che ci porterà via due orette per la visita – data la grande affluenza di persone che probabilmente in questo periodo dell’anno raddoppia – e altrettante ore per gustare del tipico gulash servito bollente in una ciotola e consumato avidamente mentre fioccava la nostra prima neve dell’anno.
Avete mai assaggiato il trdelník?
Di probabili origini della Transilvania Orientale (per la precisione della Terra dei Siculi), il manicotto di Boemia, talvolta detto anche trdlo è un enorme, calorico e delizioso dolce conosciuto e apprezzato in varie parti dell’Europa dell’Est. Viene realizzato impiegando un delizioso impasto (una sorta di pane dolce) che viene arrotolato attorno a un bastone metallico per poi essere cosparso con zucchero e cannella. Successivamente l’impasto viene cotto in uno speciale forno a legna dotato di un meccanismo che lo fa ruotare in modo che la cottura sia uniforme. A cottura ultimata, lo zucchero si scioglie dorando il manicotto e creando una colorita e croccante patina sul dolce.
Insomma, un paio di chilozzi in più, presi con totale pace dei sensi.
In serata raggiungiamo Sighisoara con la speranza di poter approfittare ancora di un po’ di luce e quindi fare qualche foto ma, per nostra sfortuna, la notte precedente hanno cambiato l’orario e quindi ci troviamo alle 17.00 già avvolti dal buio totale. Pazienza, la cittadella di Sighisoara è veramente una piccola bomboniera, quindi ne approfittiamo per fare un primo giro conoscitivo per poi approfondire il giorno successivo.
Visitiamo la casa dove nacque il conte Vlad e visse fino all’età di quattro anni, lo facciamo per occupare il nostro tempo e perché tutto sommato un euro e mezzo ci sembra una cifra irrisoria. In realtà il piano terra della casa è stata adibita a ristorante mentre il primo piano ospita solitamente una mostra d’armi ma forse, per l’occasione (Halloween) è stata allestita con una bara con all’interno un uomo che tenta di spaventare i visitatori una volta entrati.
Molto avvilente, ma ce lo aspettavamo.
Sighisoara è un piccolo angolo romantico della Romania, non che ci sia molto da vedere, se non i suoi viali acciottolati, la torre dell’orologio e una lunga scalinata che conduce ad un antico cimitero che domina la città dall’alto, molto suggestivo.
Purtroppo abbiamo una brutta sorpresa raggiungendo il castello di Peles, scopriamo che è chiuso per restauro e lo sarà per un mese intero. La nostra solita fortuna.
Ne approfittiamo almeno per ammirarlo dall’esterno e per camminare fra i suoi giardini.
Anche in questo caso vi segnalo l’articolo di Viaggia e Scopri dove potrete approfondire, nel caso siate interessati a Peles.
In serata rientriamo a Bucarest, visitiamo il centro città senza grandi pretese, più che altro ci limitiamo a fare una lunga passeggiata fra i suoi negozi e tiriamo sera, verso le 20.30 ci aspetta un tavolo in un magnifico locale il “ Caru ca Bere”.
Caru Cu Bere è un’istituzione, vera e propria leggenda. Uno dei più antichi beerhouse di Bucarest, ha visto la luce nel 1879 nella vecchia locanda Zlatari, dopo 20 anni si è trasferita a Stavropoleos Street, dove ci troviamo oggi.
Travi, decori, vetrate, soppalchi in legno. Ceniamo in un’ottima posizione, in alto, dove siamo in grado di ammirare tutto il locale.
L’atmosfera è conviviale, suonano violini, il personale danza a ritmo di musica locale e il cibo è ottimo, ovviamente per il 90% a base di carne ma sul menù (infinito) si trova anche la sezione veg.
La chorba: una zuppa di legumi e carne affumicata servita in una croccante pagnotta. Divina!
Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it
Stefania, nata a Milano, città con la quale ho un rapporto di amore/odio.Ora vivo in Olanda con la mia famiglia!
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Ci sono 2 commenti
L’Europa dell’Est oltre ad essere low cost ha un fascino incredibile, soprattutto in autunno con questi colori! Però il meglio è in pieno inverno secondo me ^_^
Andrei a Bucarest solo per entrare nel Caru Cu Bere, ho letto da qualche parte che ci sono dei figuranti in costume che eseguono danze spettacolari!
I trdlo li ho mangiati a Praga e ne ho fatto una cura intensiva, se avessi potuto me li sarei sparati anche via endovena!
Bella Piazza Sfatului! *_*
Un saluto!
ehehe sono dolci irresistibili!
Per quanto riguarda il cara cu bere, sì, ci sono i camerieri che indossano costumi e danzano a ritmo di musiche locali… bellissimo!
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