Thailandia
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Un giorno con gli elefanti a Chiang Mai

Il Nord della Thailandia è stata l’ultima tappa del mio viaggio di due settimane on the road. Già prima di partire il mio desiderio era quello di poter visitare un ospedale per gli elefanti, così ho prenotato online un giorno all’ Elephant Nature Park dopo essermi ben informata.
Da sapere che nel Nord, molte agenzie propongono trekking a dorso di un elefante. Non è la stessa cosa.
Mi è capitato anche di vedere elefantini incatenati agli angoli delle strade più turistiche di Phuket, con motorini che gli sfrecciavano di fianco incuranti, l’affollamento di gente curiosa che per pochi baht si faceva scattare foto (flashandoli) mentre gli dava da mangiare pezzi di frutta acquistati al banchetto furbescamente posto a lato.
Centri come l’Elephant Nature Park esistono per salvare e riabilitare pachidermi strappati dallo sfruttamento turistico.
Niente giro sull’elefante e spettacolini idioti per compiacere l’uomo.
Al primo incontro con gli elefanti, si dà loro da mangiare sporgendosi da una staccionata.

Gli elefanti all'interno del parco

Gli elefanti all’interno del parco

Poi si fa un giro all’interno del parco per capirne l’organizzazione. Scorgiamo alcuni volontari, gente che prenota uno stage di giorni o una settimana e dorme in bungalow all’interno del parco, che aiuta a sistemare gli ananas, le zucche e i caschi di banane. Siamo nella cucina degli elefanti.

La "cucina" dell'Elephant Nature Park

La “cucina” dell’Elephant Nature Park

Camminando, la guida racconta la storia degli elefanti che incontriamo, a volte molto toccanti come ad esempio quella di Mae Sri Nuan, nata nel 1959 e nel parco dal 2006. Pare che si sia accecata a causa del dolore provocato dalla perdita del suo elefantino, avvenuta subito dopo il parto, rotolato giù da una rupe ancora nel sacco amniotico. Questa tenerissima elefantona ha fortunatamente trovato nel parco un altro pachiderma che ora è il suo riferimento.
Il pranzo, compreso nel prezzo della giornata (circa 50€ a persona) è a buffet e molto vario; si mangia con vista sul parco.
Dopo aver pranzato è la volta di un’altra passeggiata: arrivati al fiume, gli elefanti vengono portati nell’acqua in modo da farli rinfrescare e, a gruppi, con prudenza, si può fare loro il “bagno” con alcuni secchi d’acqua.

Facciamo il bagno agli elefanti!

Facciamo il bagno agli elefanti!

Non nego che anche questo genere di cose possano essere etichettate come turistiche, quello che ho notato è che i pachidermi vengono avvicinati all’uomo offrendo loro continuamente cibo, li fanno mangiare per tenerli tranquilli ma la cosa non è preoccupante perché gli animali vengono fatti turnare e quando sono sazi li sostituiscono.
Soprattutto è vietato toccare i cuccioli per questioni di sicurezza; essendo giovani e volendo giocare risultano più istintivi degli adulti e quindi più pericolosi.

Cucciolo dispettoso in cerca di anguria

Cucciolo dispettoso in cerca di anguria

È interessante sapere che qui oltre ai pachidermi, che in tutto sono una trentina, vivono circa 500 cani randagi in totale armonia con l’altra specie e in buone condizioni. In Thailandia i cani senza padrone sono purtroppo una realtà costante e il fatto di sapere che c’è chi si prende cura di loro, rasserena un po’.

Uno dei cani dell'Elephant Nature Park

Uno dei cani dell’Elephant Nature Park

La visita si conclude a fine giornata facendo conoscenza della fondatrice del Parco,Sangduen Chailert, una piccola grande donna eletta Eroina dell’Asia nel 2005 dal Time, che in mezzo ai suoi bambini sembra proprio essere a suo agio.

La fondatrice del parco assieme agli elefanti

La fondatrice del parco assieme agli elefanti

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Scritto da Stefania Pozzi

Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it

Ci sono 7 commenti

  • che posto Stefania!!!!
    Questo me lo segno per un eventuale viaggio in Thailandia…. é un posto dove DEVO andare!
    Io amo gli animali e solo il leggere degli elefanti incatenati mi ha fatto venire le lacrime agli occhi :(

  • Daniela Colombi scrive:

    Ciao Stefania, grazie per il post, mi trovi in sintonia ed hai confermato l’idea che mi ero fatta su cosa vedere oltre a templi e mercatini! Sto programmando il mio primo viaggio in Thailandia e ho già previsto alcuni giorni a Chiang Mai; avevo già letto sullo sfruttamento degli elefanti e sull’Elephant Nature Park ….penso di andarci ma ho qualche dubbio e ti chiedo di aiutarmi a decidere. Non sono molto brava con l’inglese…mi arrangio…per cui pensi che possa ugualmente godere pienamente della visita al parco? Nel sito del parco ho letto che il prezzo per la visita di un giorno è 6.000 bath, circa il triplo di quello che indichi tu….un po’ caro per me…..ho forse sbagliato nello scegliere l’attività? Ti ringrazio se vorrai rispondermi
    Daniela

  • […] Se visitate il nord, scegliete Chiang Mai e Chiang Rai, potrete sbizzarrirvi con tutte le escursioni possibili: il classico giro al triangolo d’oro, la visita al Tempio bianco, il trekking nella giungla e magari anche la visita all’Elefant Nature Park. […]

  • Manuela scrive:

    che splendida esperienza Ste! Bellissime immagini.
    Ma soprattutto che bello sapere che anche in Thailandia c’è chi si preoccupa degli elefanti e ha iniziato un percorso di turismo ecosostenibile e responsabile :)

    • Diqua&Dilà scrive:

      Giaà. La cosa più bella è stata vedere la fondatrice del parco con i suoi elefanti, aveva gli occhi che le brillavano! Ma anche tutti i volontari che lavoravano sodo per tenere pulito il parco

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