Expat ad Amsterdam
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Trasferirsi in un nuovo Paese con neonato, le difficoltà

trasferirsi estero con neonatoPochi mesi fa l’abbiamo fatto sul serio: io e mio marito ci siamo trasferiti in un nuovo Paese con una bambina nata da appena due mesi.
Prima c’è stato il momento dell’insicurezza, poi è seguito un periodo in cui ci siamo documentati il più possibile, poi quello dell’organizzazione ossessiva, poi è sopraggiunta la malinconia e alla fine è arrivato, in un turbinio di emozioni, il momento di partire.
Non è mai facile trasferirsi, dato che si sa, la valigia non è l’unico bagaglio da preparare, bisogna calcolare anche qualche chilo di nostalgia di casa e della propria famiglia.
Con un neonato, poi, ci si può sentire quasi schiacciati dai sensi di colpa e dalle responsabilità. Mi sembra ancora di annaspare fra i se e i ma di cui mi ero riempita la testa, vivendo l’ultimo periodo della mia gravidanza in uno stato di grande confusione.

Prima di iniziare a parlarvi delle difficoltà incontrate, però, è giusto fare una doverosa premessa:

  1. Ci siamo trasferiti in Olanda; un Paese civile, all’avanguardia, vivibile, con un sistema burocratico sicuramente più funzionante del nostro;
  2. Il nostro non è un trasferimento definitivo, ma un periodo di “prova” in cui non abbiamo mollato proprio tutto. Abbiamo ancora una casa in Italia. Questo sicuramente rende le cose un po’ più facili, abbiamo un “porto sicuro” dove possiamo tornare. Vi assicuro, però, che non sempre è tutto semplice ma va bene così, l’abbiamo scelto noi.
  3. La nostra scelta di trasferirci è dovuta soprattutto a motivi lavorativi, mio marito ha cambiato lavoro e io, essendo in maternità, l’ho seguito per vivere un’esperienza diversa e per non farlo stare lontano dalla bambina.

Così eccomi qui, ad elencarvi le principali paure che mi tormentavano durante i preparativi e le sfide da affrontare una volta arrivati in Olanda.

Affrontare la burocrazia

andare a vivere ad amsterdam6Appena arrivati in Olanda, ci siamo registrati all’Expat Centre e abbiamo richiesto il BSN: che cos’è, come si fa e a cosa serve ve l’ho spiegato qui.
Noi siamo fortunati perché siamo stati supportati in questa fase di registrazione, l’azienda che ha assunto mio marito ci ha assistiti in tutto fornendoci un’agenzia sulla quale appoggiarci per eventuali difficoltà riscontrate, ma ho conosciuto persone che hanno dovuto fare tutto da sole e, pur trattandosi di un Paese molto organizzato, non è sempre facile capire come funzionino le cose e buttarsi a capofitto in un nuovo sistema.
Anche Viola, che all’epoca aveva soli due mesi, è stata subito registrata presso l’expat centre e possiede un proprio BSN e, grazie al suo tesserino, può essere considerata come cittadina e permettersi un medico anche se abbiamo ancora la residenza in Italia.
Qui in Olanda sono velocissimi a sbrigare le pratiche burocratiche ma non nego che, a volte, ho incontrato parecchie difficoltà perché tutte le comunicazioni via posta arrivavano a casa scritte in lingua olandese.

Capire e parlare una lingua diversa dalla propria

Se non sai l’olandese non è un grossissimo problema perché qui tutti sanno, bene o male, l’inglese. Però ovviamente sapere solo l’inglese non ti permette di entrare davvero nelle logiche del sistema, perché, come ho già detto, tutte le comunicazioni scritte avvengono in olandese e spesso è stato difficile capire nell’immediato per quale motivo ci veniva recapitata una determinata lettera. La soluzione è stata chiedere a dei vicini di casa, o dei colleghi di lavoro di tradurre il testo.
Non potersi esprimere come quando si parla la propria lingua è in assoluto il timore più comune di chi si trasferisce in un paese straniero soprattutto se c’è esigenza di usare termini tecnici relativi alla salute o all’allattamento/svezzamento dei propri neonati. La paura è proprio quella di non capire, o non riuscire a farsi capire correttamente e quindi sbagliare qualcosa nei confronti del proprio bambino.

Trovare il medico

Appena registrati ci hanno fissato un appuntamento con un’ostetrica del consultorio di zona che è venuta a casa a conoscere Viola. Una cosa che mi ha stupito positivamente fin da subito, lo ammetto.
Durante l’incontro ho fornito tutte le informazioni della bambina come il peso alla nascita, il suo stato di salute, quello dei genitori, poi hanno voluto sapere se ho avuto problemi con l’allattamento e, nell’eventualità, mi avrebbero fornito assistenza. Ci hanno, inoltre, consegnato il calendario vaccinale con il programma da seguire dato che i prossimi vaccini, che sono molto simili a quelli programmati in Italia, glieli faremo fare qui.
Oltre a questo incontro conoscitivo, gli addetti al consultorio di zona offrono gratuitamente un check-up mensile in cui viene incluso anche uno dei vaccini – se e quando è previsto, come da calendario vaccinale – dove vengono controllati i parametri standard di crescita.
Discorso a parte viene fatto per i consulti in caso di malattia dato che qui non esiste il pediatra. Ci si affida al medico di base, per il quale si paga un’assicurazione annuale personale che copre, assieme alla quota genitoriale anche la consulenza di bambini fino ad un età di 18 anni.
Scoprire dell’inesistenza del pediatra è una cosa che inizialmente mi ha fatto stare in ansia: in Italia siamo abituati fin troppo bene perché il pediatra è quella figura che chiami non appena hai un problema, forse anche troppo spesso, dovuto anche all’inesperienza come genitore. Qui è tutto diverso, si è meno apprensivi; la filosofia è quella di lasciare fare il corso naturale alle malattie per far sì che si formino gli anticorpi.
Il medico ti guarda quasi male se osi presentarti in studio per qualcosa che lui reputa di poco conto, per prescrivere un antibiotico devi stare proprio cadaverizzato. La cosa che invece mi è piaciuta molto è che il medico stesso incoraggia le madri ad agire secondo il proprio istinto materno.

Affrontare lo svezzamento, che confusione

svezzare in olandaCi siamo: Viola ha sette mesi compiuti, siamo in piena fase svezzamento e a volte, devo ammetterlo, mi sono trovata un po’ in difficoltà per il fatto di essere in un paese straniero e non poter capire completamente le logiche che lo distinguono dal nostro.
Innanzitutto in Olanda esistono pochissimi omogeneizzati, la scelta che presentano supermercati e negozi appositi è veramente povera, questo perché le mamme sono portate a cucinare molto di più e a dare cibi freschi ai loro bimbi. Tutta questione di tempo, qui concedono i part time molto più facilmente. E solo per questo potrei aprire un altro discorso ampissimo che non ho voglia di affrontare in questa sede.
Gli omogeneizzati in carne non esistono, solo frutta e qualche verdura. La carne si cuoce al vapore o bollita, si trita e si congela in porzioni.
Qui si inizia a svezzare con le verdure, poi si passa alle creme e solo dopo si aggiunge la frutta. Assolutamente niente formaggio.
Non esistono milioni di pappette come da noi: mais e tapioca, multi-cereali, semolino, tempestina… niente di tutto ciò, io ho trovato solo crema di riso e crema ai cereali. E via andare.
Come ho risolto? Santo Amazon, ma Amazon.de perché la versione olandese non esiste.
Considerando tutte le differenze che esistono fra i vari tipi di svezzamento in diversi paesi ho deciso che farò un mix per non offendere nessuno. Ho imparato che non esiste una verità assoluta, che in Italia siamo fin troppo apprensivi e quindi seguirò i ritmi di Viola, applicando il santo consiglio dell’istinto materno, che è internazionale.

Frequentare corsi per/con neonati

Già da quando ero incinta di Viola mi ero immaginata me e lei, nei suoi primi mesi di vita, frequentare svariati corsi per sviluppare il nostro rapporto. Cose che hai tempo di fare quando sei in maternità, quindi cerchi di sfruttare questi mesi al meglio. Poi sono arrivata in Olanda e mi sono informata: a parte i costi, altini rispetto ai nostri, ho dovuto escludere tutti quelli che praticavano solo in olandese. Per fortuna l’inglese qui è molto usato, quindi sono riuscita ad iscriverci ad un corso internazionale di acquaticità, grazie a Water Babies stiamo diventando nuotatrici provette.corso water babies amsterdam

Viola corso piscina amsterdam

Favorire la socializzazione

Quando ci si trasferisce in un nuovo Paese, si sa, c’è un folle bisogno di socializzare e crearsi una cerchia di persone sulle quali poter contare, o solamente confrontarsi un po’. Sì dai, quelle persone che possono capirti e con le quali condividere le maledizioni al tempo pazzo, ai ciclisti assassini (in arrivo un post molto lamentoso su questo argomento, vi avviso), o scambiarsi ricette dall’assurda provenienza.
Avere bambini già grandicelli facilita le cose perché sono molte le attività che è possibile fare e, anche solo al parco, ci si può unire ai gruppi di mamme che portano i propri bambini a giocare nelle aree comuni. La cosa migliore è mandare avanti il proprio pargolo, approfittando della sua innocente sfacciataggine.
Socializzare con un neonato è forse un po’ più complicato perché si è ancora in fase di assestamento, completamente concentrati sull’essere neo-genitori ma a volte è davvero forte il desiderio di confrontarsi, soprattutto con chi è nella stessa situazione. Come ho già detto, iscriversi ai corsi può aiutare anche a socializzare.
vivere amsterdam con neonato difficoltà

Non poter contare sull’aiuto famigliare

In Italia noi siamo nonnocentrici: è il bello e il brutto del nostro Paese.
Io, che vado spessissimo al parco con Viola e osservo tanto, non credo di aver mai visto un nonno a passeggio con il proprio nipote.
Questo perché i genitori passano molto più tempo con i loro figli; nessuno viene licenziato dal lavoro (né ufficialmente, né ufficiosamente) perché ha deciso di dare importanza alla famiglia e, come già ho detto, il part-time viene offerto di continuo.
Ma non è neanche questo il punto, il fatto è che, essendo espatriati, siamo completamente soli e non abbiamo nessuno che possa darci una mano.
Qualche settimana fa è venuta a trovarmi mia mamma e vi assicuro, la mia casa aveva un aspetto totalmente diverso.
Per non parlare del fatto che ho potuto tirare un respiro e concedermi qualche ora in più per me, lasciando Viola con lei. Cose tipo andare dal parrucchiere, o dall’estetista, perché non mi si poteva proprio più vedere.
Poi vabbè, tralasciamo il fatto che Viola si è ammalata proprio in quella settimana, costringendoci in casa e facendoci saltare tutti i programmi da perfetta guida turistica che avevo programmato per far conoscere Amsterdam a mia mamma.

Questo è il mio personale elenco di difficoltà incontrate trasferendomi in un nuovo Paese.
Pensandoci ora, posso dire che scegliendo di partire abbiamo preso la giusta decisione: treni del genere non vanno persi per nulla al mondo e, anche se non per un periodo definitivo, ammetto che questa esperienza mi sta facendo crescere nonostante io non stia lavorando qui all’estero. Ho conosciuto e sto conoscendo gente da tutte le parti del mondo, frequento corsi e partecipo a speaking class in lingua inglese – per l’olandese è ancora presto e forse lo sarà sempre-.trasferirsi estero con neonato

Da quando sono qui ho ricevuto e-mail e messaggi da chi sta facendo il nostro stesso passo, o lo farà e, in alcuni casi, sono nate anche belle amicizie che spero di portare con me, a prescindere da quella che sarà la mia casa futura.

Prima di concludere l’articolo voglio lasciarvi un elenco, a mio parere molto utile, delle attività alle quali prendere parte qui ad Amasterdam se siete neo-genitori:

1. Amsterdam mamas – una community di mamme internazionali ad Amsterdam. Il sito presenta un elenco di attività interessanti . Esiste anche il gruppo facebook, molto utile per scambiarsi informazioni.

Address: Hygïeastraat 8A, 1076 RM Amsterdam
Email: info@amsterdam-mamas.nl

2. Robbeburg International playgroup – non-profit, international kids playgroup. Offrono attività per bambini dai 0-4 anni. Possibile effettuare delle sessioni gratuite per poi iscriversi alle attività.

Address: Jekerstraat 84
1078 MG Amsterdam

3. Jacaranda Tree Montessori vengono svolte attività in stile montessoriano per bambini fino ai 4 anni. Importante iscriversi un bel po’ prima perché hanno talmente tante richieste da avere la lista di partecipazione.

Address: Veerstraat 48,Amsterdam
Email: simone@jacarandatreemontessori.nl

4. Corsi di nuoto – generalmente molte piscine pubbliche offrono corsi in inglese. Qui potrete consultare le piscine, divise per zona, che fanno al caso vostro.

5. TunFun speelpark – un’area di gioco per bambini che offre spazi in sicurezza e attività a tutela dell’ambiente

Address: Mr. Visserplein 7
1011 RD Amsterdam
Tel: 020 689 4300
E-mail: info@tunfun.nl

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Scritto da Stefania Pozzi

Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it

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