Emilia Romagna
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Castello di Montebello e la leggenda di Azzurrina

Sulle suggestive colline della Val Marecchia, lasciandosi alle spalle la riviera romagnola ci si addentra nell’entroterra riminese; perché venire a Montebello? Dipende dai vostri gusti.
Io, che amo il brivido e che vado in cerca di luoghi misteriosi, ho scelto il Castello di Montebello per un’escursione notturna alla scoperta della Leggenda di Azzurrina.

La stanza dove ascolterete la voce di Azzurrina

La stanza dove ascolterete la voce di Azzurrina

In occasione del compleanno del mio moroso, ne ho approfittato per trascinare un gruppo di amici alla ricerca di un fantasma che in molti conoscono come la bambina dai capelli color turchese.
La visita al Castello può avvenire in diurna o in notturna, inutile dire che per ovvi motivi è meglio scegliere la sera! Il contesto è interessante sia per quanto riguarda leggende che realtà.

Chi conosce La Rocca di Montebello sa che essa è soggetta a controlli continui da parte di università e centri di ricerca che durante gli anni hanno rilevato delle “fenomenologie anomale”. Anche programmi televisivi ne hanno più volte trattato testimoniando la presenza di entità sovrannaturali.
Il Castello è famoso soprattutto per la leggenda della piccola Guendalina o più comunemente conosciuta come Azzurrina, detta così a causa del colore dei suoi capelli.
La leggenda è tratta da una storia vera e narra che il 21 giugno 1375, nel giorno del solstizio d’estate, Azzurrina giocava nel castello di Montebello con una palla di stracci mentre fuori infuriava un temporale. La bambina era vigilata da due armigeri di nome Domenico e Ruggero e secondo il loro resoconto, la bambina inseguì la palla caduta all’interno della ghiacciaia sotterranea. Avendo sentito un urlo, le guardie accorsero nel locale entrando dall’unico ingresso ma non trovarono traccia ne della bambina ne della palla. Il suo corpo non venne più ritrovato.

Il Castello di Montebello

Il Castello di Montebello

La leggenda vuole che il fantasma della bambina sia rimasto intrappolato nel castello e che torni a farsi sentire nel solstizio d’estate di ogni lustro (quindi che finisce per 0 e 5) vagando fra le stanze e manifestando la sua presenza con mugolii, pianti e strane impronte sui muri.
Le registrazioni che fino ad ora sono state effettuate, vengono normalmente fatte sentire ai visitatori al termine della visita guidata della rocca, in un anfratto del castello, tetro e spoglio.
Al di là della leggenda della bambina, il Castello pare sia infestato da entità molto meno docili e più arrabbiate, vittime di numerose guerre e battaglie che provocarono molti morti. Ad esempio, la visita guidata permette di vedere le misteriose impronte lasciate nella stanza adiacente a quella delle feste. Si racconta che una mattina di aprile, il custode stava spazzando la stanza quando vide una macchia scura apparsa sul muro che si spostava lungo le pareti. Alzando la testa il custode disse di aver visto una figura femminile a testa in giù, con i capelli che sfioravano il pavimento. Inutile dire che scappò spaventato.
Durante la visita si può anche entrare nelle prigioni del castello, delle claustrofobiche stanzine dove i prigionieri venivano rinchiusi e fatti morire di fame.
Se vi trovate nei dintorni di Rimini e amate il brivido, non potete mancare una visita al Castello di Montebello, magari proprio intorno al 21 giugno!

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Scritto da Stefania Pozzi

Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it

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