Alla scoperta di Santarcangelo di Romagna

2014/06/16 8:30 AM

Santarcangelo di Romagna

Un paio di corna che ciondolano dal centro di un grande arco che sovrasta la piazza, il giorno del patrono, l’11 novembre. Questa, l’immagine più celebre di Santarcangelo di Romagna, cittadina di 20mila abitanti a nord di Rimini che è:

nota alla storia per aver dato i natali, nel 1705, ad un Papa, Clemente XVI al secolo Giovanni Ganganelli;
nota alla cultura per avere inventato Santarcangelo dei Teatri, il quarantennale Festival del teatro in piazza che, partendo dal dopo ’68,
non ha mai mancato di inventarsi e rappresentare i fermenti sociali e culturali di tutta Europa.
Oggi è città slow, fa parte cioè della rete internazionale delle città del buon vivere… e non è un caso.

Le origini e la storia

In principio fu uno dei tanti insediamenti romani che seguirono la fondazione della vicina Rimini (Ariminum, nel 268 a.C), caratterizzato per la presenza di fornaci. La sua anima fu sin da subito un anima commerciale, forse perché posta lungo la consolare via Emilia. Ha l’aspetto di un borgo fortificato, aspetto che si è formato nel Medioevo quando la città si formò sul Colle Giove. Tra i momenti storici più importanti non possiamo citare la presenza del “governo” del Malatesta a partire dal XIII secolo e l’ampliamento del borgo tra il ‘600 e l’800 quando agli edifici nobili si affiancarono quelli popolari. Divenne ufficialmente città nel 1828 e città d’arte nel 1984.
Una città sotterranea – nella parte orientale del colle Giove si trovano circa 160 grotte che formano una città sotterranea, su 3 livelli. Ipogei artificiali dei quali non si conosce ancora la destinazione d’utilizzo, ma ricca di cunicoli, pozzi, camminamenti. Imperdibile la visita della grotta monumentale pubblica.

Da non perdere – la visita alla Fontana del Prato sommerso – ideata dal genio di Tonino Guerra, artista santarcangiolese.