Namibia
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Sossusvlei e Deadvlei, la Namibia che sognavo

soussusvlei dedvlei namibiaUn giorno così ventoso non l’avevo mai incontrato, nel deserto.
Ci siamo svegliati di soprassalto, durante la notte, con le persiane della nostra casetta che sbattevano insistenti e il sibilo del vento che portava con sé un non so che di misterioso e spettrale.
Avremmo dovuto svegliarci prima dell’alba per varcare il gate di ingresso al Parco: direzione Sossusvlei. La sognavo dalla prima volta che vidi alcune foto della Namibia, fu così che mi innamorai di lei.
Il vento infuriava talmente, che pensammo che la nostra gita alla scoperta di una delle parti più affascinanti della Namibia sarebbe saltata. Solita fortuna.
Mentre percorrevamo la lunga striscia di cemento che tagliava in due il deserto, il camper oscillava, prendendosi veri e propri schiaffi di vento. La sabbia correva, come fossero scie di fumo rosso, tagliando nettamente il grigio del cemento, quasi a volere inghiottire quella unica traccia di civiltà.verso-soussuslvei-camper
Passando davanti alla Duna 45, altra attrazione principale della zona, decidemmo di fermarci per dare un’occhiata a ciò che avremmo visto il giorno successivo. L’idea era scalarla all’alba per non perdere il momento perfetto in cui il sole sorge tingendo ogni cosa di mille sfumature di rosso profondo.
File indiane di persone incappucciate si prodigavano per salire nonostante le raffiche di vento. La duna, così spettinata e ostile era ancora più difficile da scalare.

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Decidemmo di proseguire, direzione Deadvlei, con la speranza di prendere tutto il bello di quella depressione abbacinante, rinchiusa fra dune alte e brillanti.
Durante l’inverno, la stagione secca, essa si presenta arida e spoglia, durante la stagione delle piogge diventa così lussureggiante che ci si dimentica per un attimo di essere in uno dei deserti più antichi e preziosi del mondo.
Scendemmo dalla nostra vettura, e il vento si fece sentire prepotente, quasi a non volerci lasciare passare.
Ci coprimmo il volto perché la sabbia, a quella velocità, arriva sulla pelle simile a spilli. Camminammo per circa mezz’ora, infastiditi dalla tempesta, totalmente impreparati al panorama che ci si sarebbe presentato da lì a poco.

Deadvlei

Un paesaggio basso e aperto, circondato da dune solitarie. È qui che ho visto per la prima volta i leggendari alberi che crescono in queste zone aride e che, grazie alle immagini, mi avevano fatto sognare un viaggio in Namibia.

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Sossusvlei

Un’enorme pozza d’acqua effimera circondata anche essa da dune di sabbia alte fino a 200 mt dal fondovalle.
Sossusvlei durante la stagione e secca è priva d’acqua ma durante il periodo delle piogge, grazie a l’affluenza del fiume Tsauchab offre uno spettacolo totalmente differente: un lago dalle acque verdi-azzurre, vegetazione e uccelli acquatici.sossusvlei-21000

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Duna 45

Il nome deriva dal fatto che si trovi ad esattamente 45 km da Sesriem. Alta più di 150 mt è una fra le migliori da scalare. Il panorama da lassù è davvero incredibile, non serve dirvi altro, o cercare di trovare aggettivi migliori. Impossibile non farsi le tipiche domande esistenziali, osservando l’orizzonte che sembra non avere fine.
È qui che ho provato quell’emozione bella che cerco nei miei viaggi e, credetemi, non è scontato. Quante volte mi sono trovata ai piedi di monumenti famosi che non mi hanno fatto lo stesso effetto.dune-45-namibia1000

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Sesriem canyon

È un piccolo ma suggestivo canyon nel bel mezzo del deserto del Namib, osservabile dall’alto attraverso le sue alte insenature scavate dall’acqua oppure percorribile dal proprio interno, opzione che consiglio per poterlo apprezzare meglio.

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Avete mai provato la sensazione di essere nel posto giusto? Quello che ridimensiona tutti i problemi che avevate pochi minuti fa? La voglia di aprire le braccia a costo di sembrare un po’ scema e accogliere tutto quello che c’è. Respirare e fare scorta di libertà fino al prossimo prezioso momento che chissà, quando sarà.

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Scritto da Stefania Pozzi

Da grande vorrei viaggiare e scrivere di viaggi, nel frattempo provo a viaggiare e a scrivere di viaggi. Social Media Specialist, Travel Blogger e Founder di diquaedila.it

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